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Quella presenza che si fa miracolo e colora la nostra vita

Jesus temple

Gesù venne a Nazareth dove era cresciuto e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa dove era scritto: “Lo Spirito del Signore è sopra di me”.
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”.
Mentre inizialmente tutti lo ascoltavano con stupore, vi era chi lo voleva lapidare.
Ecco, la missione di Gesù inizia con un rifiuto.
Gesù ha riportato alla storia il primo grande rifiuto di Adamo, di quell’uomo cioè che non credeva realmente all’amore di Dio, affinché questo rifiuto si tramutasse in fiducia.


È come se davanti alle opere belle citate nel libro del profeta Isaia, seguisse un annuncio di gioia; un annuncio per cui anche i più derelitti, con le oro sofferenze e fatiche, fossero invitati a sciogliere i loro nodi e ad andare in pace, come se tutto fosse risolto.
Gesù oggi annuncia il compimento della Parola anche quando la bellezza della Parola di Dio non riesce a incidere il cuore della sua gente.
Quando il Signore non corrisponde alle nostre aspettative, nasce in noi il rifiuto. Aspiriamo a essere padroni nel nostro agire quotidiano, ma dinanzi all’arrivo di Dio si sconvolgono i piani e noi non ci fidiamo di quello che non possiamo controllare.
Invece Gesù ci ricorda che la mancanza di fiducia non permette alcun miracolo, né di osservare i ciechi che vedono, né gli storpi che camminano, né i prigionieri liberati.
Torniamo a casa e siamo sempre al punto di prima, perdendoci il miracolo che Dio già compie ora nella nostra vita, perché occhi immobili ci limitano nella sua visione come figlio di un falegname e non come il Signore della storia.
Riceviamo l’Eucaristia ma fondamentalmente non cambiamo niente se non crediamo che questo esserci di Gesù è già il miracolo che colora la nostra vita.
Allora abbiamo bisogno di esperienze concrete per rafforzare la nostra fede anche attraverso pellegrinaggi, devozione, perché non ci basta niente e non ci lasciamo cambiare da niente. Ricominciamo tutto come prima.
E invece Gesù ci ricorda che nel momento in cui si crede veramente, iniziano grandi stravolgimenti quotidiani; ma ci viene chiesto un atto di fede.

Il rifiuto del Figlio di Dio è rifiuto della vita eterna secondo misericordia ed è insito nell’uomo dal peccato originale.
Tutti i giorni dobbiamo compiere quest’atto di fede che ci accompagna fin sotto la Croce dove ancora satana tentò il Signore con parole di spregio.
Oggi ci viene chiesto di pensare e agire secondo Cristo e di fare sì che le nostre scelte quotidiane si rinnovino nel rapporto con Lui.
Deve crescere la fede nel Figlio di Dio e la consapevolezza che oggi siamo più forti di ieri, nella sua grazia, chiamandolo dentro le situazioni che si presenteranno. Così vedremo piccoli miracoli quotidiani anche per noi.

Estratto dalla Lectio mattutina di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo
del 2 settembre 2019, Lc 4,16-30

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 9 settembre 2019

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