Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Amore chiama amore

Teresa of Avila dsc01644

Teresa d'Avila fu proclamata solennemente Dottore della Chiesa da papa Paolo VI il 27 settembre 1970.
Fu la prima donna a ricevere tale titolo, fino ad allora concesso soltanto a uomini.

La sua scuola ci porta al cuore di noi stessi e al cuore di Gesù, davanti alla nostra stoltezza del credere di avere in mano ciascuno la propria vita. Noi oggi facciamo senza Dio, mettendolo in un angolo del nostro cuore anche come credenti. L’essenziale dove sta allora se non amiamo e possediamo Gesù Cristo?
In una delle sue opere spirituali, “Il Castello Interiore”, ella scrive che “l’essenziale non sta nel molto pensare , ma nel molto amare” e l’uomo di oggi si crede molto sapiente, volendo arrivare a tutto, ragionare su tutto, conoscere tutto, illudendosi così di guadagnare autonomia da Dio.
La santa diceva che è molto importante conoscere la propria anima e ciò che la abita; le cose dell’anima vanno considerate “con pienezza, ampiezza e grandezza, senza temere di esagerare”.
Invita le anime a capirsi e ad avere pietà di loro stesse.
L’uomo non può stare senza un viaggio interiore e senza conoscere la propria intimità con Dio.


Non si può far finta che il Signore non esista. Amore chiama amore. Dobbiamo comprendere il nostro cuore e ciò che lo abita. Fare senza Dio significa avere una vita cristiana separata da quella spirituale, isolando cioè la comunione con Gesù Cristo.
La vita cristiana autentica invece è l’incontro con Cristo che è diventato parte di noi e non può prescindere dal nostro cammino personale spirituale. Noi siamo un tutt’uno con Cristo che deve essere il centro e la forza della vita cristiana.
Teresa invita a comprendere le profondità del nostro cuore e arrivare a Dio altrimenti rimarremo sapienti che non hanno riconosciuto e glorificato Dio.
E’ importante chiedersi se l’essenziale lo portiamo nella testa o nel cuore e ridare il primato a Dio attraverso la preghiera vera e sincera per raggiungere la profondità della nostra anima.
Accadrà così che con quella preghiera saremo raccolti da Dio.
Noi iniziamo a pregare e a raccoglierci davanti a lui, ma arriverà un momento in cui sarà Dio a raccogliere noi; a prenderci dentro di lui come con l’Eucarestia con cui siamo compresi nel corpo e nell’amore di Dio.
Se noi avessimo questa consapevolezza non avremmo paura di passeggiare nel mondo tra le difficoltà.
La pienezza che così avremo incontrato permetterà alla nostra parte interiore di potersi incontrare con il mondo e di non essere invasa da idoli e falsi miti.
Se il cuore è pieno di Cristo, non avremo bisogno di altro e ogni nostro gesto sarà all’insegna del suo amore.

Estratto dalla Lectio mattutina di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 15 ottobre 2019 in memoria di santa Teresa d'Avila

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 22 ottobre 2019

Ascolta l'audio

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies