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Nel ricordo di suor Gelinda, suor Rita e suor Angela

 suore defunte Milva Caro

“Non hanno ricercato né oro né argento, ma solo il Regno di Dio che hanno costruito nella semplicità della loro vita”. Sono le parole di don Claudio Carbeni, parroco di San Giorgio che, nel cortile della Casa Provinciale delle suore Scalabriniane, in via Roma, a Piacenza, giovedì 9 luglio, ha celebrato insieme ad alcuni Padri Scalabriniani, la messa di suffragio per ricordare le consorelle decedute nel periodo del Corona virus: suor Gelinda Saraggi, suor Rita Fiorilli e suor Angela Toniolo.
Dopo il messaggio iniziale di saluto e di intensa partecipazione da parte della Superiora Generale, madre Neusa de Fátima Mariano delle Suore Missionarie di San Carlo Scalabriniane, letto dalla Provinciale Suor Milva Caro, don Carbeni, molto legato alle suore defunte, che hanno operato nelle parrocchie dove ha svolto il suo ministero, ha ringraziato il Signore per avere avuto la fortuna di incontrarle nel cammino del suo sacerdozio. “Quanto bene ho ricevuto da queste sorelle - ha proseguito con la voce rotta dall’emozione - quanta preghiera, quanti sorrisi e quante attenzioni da parte loro”.
“Con Dio la vita non muore”. É l’affermazione di Papa Francesco, che don Claudio ha fatto sua, ricordando la sera del 27 marzo scorso in una piazza San Pietro deserta, una preghiera che ha unito il mondo intero e che rimarrà scolpita nella nostra memoria.
“Non finisce tutto con la morte - ha aggiunto - possiamo comunicare, attraverso l’affetto e la preghiera, con coloro che non sono più tra noi: nella fede suor Rita, suor Angela e suor Gelinda sono finalmente nella pace del paradiso in compagnia di Maria e dei santi”.
“Questo mondo non è tutto, - ha commentato don Carbeni - l’orizzonte deve spaziare oltre e il regno dei cieli è il pensiero fisso dei religiosi. Ora care sorelle vivete in Dio, il divino sposo a cui avete consacrato tutta la vostra vita”.

Suor Milva Caro: "tre suore che hanno donato la vita nella missione scalabriniana"

“Suor Gelinda, la prima ad andarsene, - ha affermato - è stata la donna dell’avanguardia, era un passo avanti a tutti e andava contro ogni conformismo scontrandosi anche con regole e norme sempre per il bene degli altri”. Della sorella, la Provinciale, ha ricordato pure la lunga dedizione ai malati e ai carcerati.
“Suor Angela, donna di una lunga vita missionaria, - ha aggiunto suor Caro - aveva la capacità di affidarsi in continuazione al Sacro Cuore di Gesù. Rimane nella memoria il suo splendido sorriso che, anche in età avanzata, accoglieva chiunque entrava in Istituto con grande cordialità”.
“Suor Rita, donna delicata e fine. Della sua esperienza con gli immigrati in Belgio, che lavoravano nelle miniere, gli è rimasta la grande capacità di andare nel profondo delle relazioni e vedere l’uomo che soffre”.
“Tre donne - ha concluso suor Milva -, che hanno hanno donato la vita nella missione del carisma scalabriniano, che non dimenticheremo”.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 12 luglio 2020

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