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Mons. Monari a Bedonia: il Vangelo ci rende liberi

Monari a Bedonia1

L’ultimo appuntamento delle serate culturali, il 2 settembre, nella sala Convegni del Seminario vescovile di Bedonia, ha visto come protagonista mons. Luciano Monari, vescovo emerito di Brescia, che ha sviscerato l’attuale tema della “Chiesa in Sinodo”.

La Bibbia al centro della liturgia

Dopo aver sottolineato il cambiamento, dal punto di vista liturgico, nella chiesa, grazie al Concilio Vaticano II, mons. Monari si è soffermato sull’aspetto biblico, mettendo in evidenza come oggi la liturgia della Parola è divenuta essenziale nella celebrazione della messa, mentre prima non era così…
“La conoscenza della bibbia - ha affermato mons. Monari - è cresciuta molto negli ultimi decenni ed è una strada da continuare a percorrere. Se due persone si vogliono bene - ha aggiunto - c’è bisogno di uno sviluppo, di una crescita, di un arricchimento che nascono dalla parola, dal rapporto interpersonale, dal dialogo e dalla reciprocità. Lo stesso discorso - per il presule - vale nel rapporto con Dio. La sua Parola ci colloca davanti a Lui in una relazione di interscambio”.

Ecclesia semper reformanda

L’altra sottolineatura del Concilio Vaticano II - per Monari - è l’aspetto della comunione con cui è stata presentata la chiesa: da una concezione piramidale si è passati ad una di natura più comunionale. “La metafora del corpo nella Prima Lettera ai Corinzi di Paolo - ha spiegato - ci ricorda che nessuno può dire agli altri di non aver bisogno di loro. Non esiste un cristianesimo, individuale, isolato… Sono cristiano solo se sono in comunione con gli altri. Da qui nasce l’ecclesialità e ovunque la chiesa si esprima deve essere in comunione. Con il concilio sono stati fatti passi in avanti, ma bisogna camminare ancora.  Ecclesia semper reformanda, considerata una delle affermazioni fondamentali della Riforma Protestante, è da applicare alle nostre comunità. Infatti la chiesa ha sempre bisogno di essere riformata per una fedeltà alle sue origini. Si tratta di un cambiamento profondo, non possiamo semplicemente ripetere quello che si è fatto ieri. È necessario proclamare la stessa fede in modo che sia comprensibile nell’ambiente in cui viviamo”.

Dio ha a che fare con tutta la vita dell’uomo

È fondamentale per mons. Monari avere una attenzione al contesto culturale che cambia, alla storicità dell’uomo. “Il vissuto dell’uomo di oggi - ha precisato - è essenzialmente secolare, cioè legato a politica, scienza, tecnologia, economia, sessualità, comunicazione, psicologia… Poi ci mettiamo anche la religione, ma questo - per il Vescovo - non è sufficiente. Dio non ha a che fare solo con atti religiosi, ma con tutta la vita dell’uomo. Se Dio è il creatore, la religione non è una porzione staccata dalla vita di ogni giorno, riguarda tutta l’esperienza umana. Tutta l’esistenza dell’uomo è sacrificio a Dio, non solo l’ora della messa… Vivere questo è tremendamente difficile. Bisogna quindi fare riferimento alla religione in ogni aspetto, riuscire a comprendere l’esperienza secolare in relazione a Dio. Questa è la sfida per la chiesa di oggi! La spiritualità cristiana contemporanea ha necessità di Santi nuovi che rispondano all’amore di Dio, che sappiano trasformare l’economia in amore, la politica in amore… C’è bisogno di nuovi modelli di santità che siano credibili, che insegnino a trasformare il mondo in amore”.

La forza liberante del Vangelo

Infine il Vangelo, è - secondo mons. Monari - il motore di questo rinnovamento. Il motto, posto in evidenza sul suo stemma, ha ricordato il presule è: “Evangelium non erubesco”, cioè “Non mi vergogno del Vangelo”. Il vangelo è quindi potenza di salvezza, forza di liberazione per l’uomo che però tende a vivere la sua esistenza da schiavo; egli sa di essere fragile, debole e questa condizione lo ripiega su sé stesso per difendersi. L’uomo tende tagliare i ponti della carità, della gratuita, e fa le cose per paura, cadendo nelle sue schiavitù. Dobbiamo ritrovare la forza del Vangelo che ci rende realmente liberi di fronte alla vita e alla morte”.

Riccardo Tonna

Nella foto, mons. Monari durante l'incontro nel Seminario di Bedonia.

Pubblicato il 6 settembre 2022

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