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Trecento ministri della comunione in assemblea con il Vescovo

ministri

Un servizio importante e prezioso svolto da una comunità di ministri straordinari della Comunione ricca e variegata che conta quasi quattrocento effettivi. Trecento di questi, sabato 17 settembre, si sono ritrovati nella chiesa del Corpus Domini a Piacenza per la prima volta dopo tre anni (nella foto sopra). Un’occasione di riflessione con il vescovo, mons. Adriano Cevolotto, e con il delegato vescovile per i ministeri laicali, mons. Celso Dosi.

Il Congresso Eucaristico in programma a Matera dal 22 al 25 settembre, parte integrante del cammino sinodale, è stato lo spunto da cui partire per il Vescovo: “Cosa c’entra il cammino sinodale con l’Eucaristia? Sinodo vuol dire camminare insieme, l’Eucaristia dà l’idea del fermarsi. Invece, se ci pensiamo, per arrivare lì serve un cammino, più esistenziale che fisico; e non tutti sono disposti a farlo”. Ma il cammino è anche dentro la celebrazione: da qualche tempo – ha ricordato mons. Cevolotto – siamo tornati a ricevere la comunione con la processione: “Il centro è Gesù e siamo chiamati ad andare verso di lui, a ricevere il suo dono. Perché la vita è piena quando è donata”. Il Vescovo si è soffermato anche sui segni della liturgia che non hanno bisogno di “didascalie”. Lo ha fatto raccontando di un suo viaggio in Canada dove ha notato che durante la messa sono soliti usare due candele per aprire le processioni all’inizio, al Vangelo, all’offertorio, alla fine: “Un gesto semplice, senza parole, che però ci ricorda dove porre il nostro sguardo”.

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Il Vescovo mons. Cevolotto con mons. Celso Dosi, responsabile del Servizio diocesano per i ministeri laicali.

La seconda sottolineatura è arrivata invece dal titolo del Congresso Eucaristico: “Torniamo al gusto del pane”. “All’inizio non mi convinceva – ha ammesso il Vescovo – poi, ripetendolo, ho capito che ha tanti significati, sia dal punto di vista antropologico sia della fede. Il profumo del pane non è il profumo di nessuno degli elementi che lo compongono - acqua, farina, sale, le mani che impastano e il fuoco che lo cuoce -, ma è il frutto di un’arte che sa mettere insieme elementi diversi”. In pratica non sono un bravo vescovo, un bravo sacerdote, una brava assemblea a dare il “profumo” della comunità, ma tutti questi elementi insieme. Il gusto del pane si sente se si sta tutti insieme: “Il pane si spezza e si distribuisce, si condivide, ci si fa carico della fame degli altri. Se celebriamo un cammino sinodale e poi non lo viviamo nella vità della comunità, facciamo come quei cristiani di Corinto a cui si rivolgeva san Paolo (1Co 11,29) dicendo «chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna»”.

Mons. Cevolotto infine ha fatto riferimento al capitolo 21 di san Giovanni quando, dopo la Risurrezione, Gesù si manifesta ai discepoli sul lago di Tiberiade e li invita a condividere quanto pescato: “C’è già Gesù che è l’offerta, che è il pane, ma chiede di portare il pesce perché è il frutto della loro fede. Ogni volta che partecipiamo all’Eucaristia, a ciascuno di noi è chiesto di portare quello che siamo non quello che abbiamo, poca o tanta che sia la nostra fede. Lui si offre, a noi chiede di donare ciò che quel pane ha trasformato in noi e che diventa un dono per la vita del mondo”.

A ottobre i nuovi tesserini

«I ministri devono continuare a distribuire l'Eucaristia dopo essersi sanificati le mani e indossato la mascherina. Se andate nelle case, mi raccomando di usare le stesse precauzioni e di non stare a lungo, scusandovi con le persone». Così mons. Dosi a proposito delle norme ancora in vigore per la distribuzione della Comunione.

Don Celso ha ricordato inoltre che i nuovi tesserini plastificati verranno inviati - attraverso i parroci e le comunità religiose -, entro ottobre, a tutti i ministri straordinari.

Matteo Billi

Pubblicato il 18 settembre 2022

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