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Il Vescovo alle religiose: «Grazie per il vostro Sì prolungato nel tempo»

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L’intera comunità diocesana di Piacenza si è illuminata di una luce speciale, il 25 marzo, durante la festa dell'Annunciazione, celebrata nella splendida basilica di Santa Maria in Campagna, adornata di fiori. Con il Vescovo a presiedere la liturgia, 20 suore hanno commemorato l'anniversario della loro professione religiosa, in una celebrazione carica di significato e di emozione.

Una miniera di fedeltà
“Vogliamo cantare il Magnificat con e per le sorelle che celebrano gli anniversari di professione religiosa”: cosi ha introdotto l’eucaristia, madre Franca Barbieri, delegata Usmi della diocesi di Piacenza-Bobbio, pronunciando il nome delle venti religiose presenti in diocesi che celebrano quest’anno un significativo anniversario.
25°: suor Celina Kunnupurt e suor Binu Melemuriyl (Orsoline); suor Tigest Adnew (Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata);
50°: suor Franca Nurisso (Salesiane), suor A. Carmela Tedlà, suor A. Luisa Prandina e suor A. Giuseppina Saullo (Figlie di S. Anna);
60°: suor Luigina De Togni (Orsoline), suor Ave Tago, suor Donata Moruzzi (Buon Pastore), suor Gina Dal Ferro (Pastorelle), suor Giuseppina Armici, suor Giuseppina Bani e suor Rita Boselli (Salesiane);
70°: suor Giacomina Piantoni e suor Tosca Tincani (Salesiane), suor Franca Gnappi (Orsoline), suor Elvira Passoni (Buon Pastore), suor Lina Scunzani (Salesiane) e suor Cecilia Veranda (Scalabriniane).
“Abbiamo una miniera di fedeltà! Possiamo stare tranquilli…”: ha affermato, sorridendo, mons. Adriano Cevolotto ed ha ringraziato le sorelle dei loro sì al Signore che si sono prolungati nel tempo e hanno attraversato la chiesa e l’umanità.

Uscire dai sepolcri
Commentando il brano della liturgia della V domenica di Quaresima con l’episodio della resurrezione di Lazzaro, il Vescovo ha sottolineato come l’opera di Dio invita ad uscire dai sepolcri
“Il che significa - ha spiegato mons. Cevolotto - che la morte può essere già presente nella nostra vita cristiana. Ogni vocazione può, ad un certo momento, portare i segni della morte quando scompare la freschezza e la gioia, quando prevale la delusione, quando ci inacidiamo e si fa strada la rabbia il risentimento, quando non siamo più propositivi, ma lamentosi, quando viviamo la mondanizzazione della vita, quando non ci distingue più niente da chi non crede…”.

Rinnovare il Sì al Signore
Riprendendo la frase del Vangelo: “Se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto”, pronunciata dalle sorelle Marta e Maria, il Vescovo ha evidenziato come l’assenza di Gesù può portare un consacrato alla morte interiore. “Quando manca la novità del vangelo - ha aggiunto mons. Cevolotto - tutto si accomoda e si appiattisce. Dobbiamo interrogarci se quel sì, pronunciato tanti anni fa, è ancora vivo e attuale”.
Provocando alla riflessione le religiose, il Vescovo ha ripetuto il comando di Gesù: “Esci fuori” ed ha incalzato: “Proviamo a mettere il nostro nome prima di “esci fuori”, perché è all’esterno che la vita attende il dono”.
Le suore, con il loro sorriso sereno, hanno accolto le riflessioni del vescovo ed hanno rinnovato i loro voti di povertà, obbedienza e castità, confermando la loro scelta di dedicare la loro vita a Dio e ai fratelli.

Riccardo Tonna

Nella foto, la celebrazione in Santa Maria di Campagna.

Pubblicato il 26 marzo 2023

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