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Quasi 600 cresimandi in festa con il Vescovo al Palasport

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“Piacenza-Bobbio siamo noi! Siamo noi che possiamo e vogliamo riempire questa città, questo territorio, queste montagne, di quell’amore che abbiamo ricevuto, frutto dello Spirito Santo”: con queste accorate parole mons. Adriano Cevolotto si è rivolto ai 570 cresimandi e ai 100 catechisti presenti, domenica 7 maggio, al Palasport “E. Franzanti” di Piacenza in un pomeriggio di allegria, fraternità e preghiera.

Uno stile gioioso di Chiesa

I cresimandi hanno potuto sperimentare uno stile gioioso di Chiesa, nell’incontro con altre parrocchie, vivendo un’esperienza diocesana. La festa ha avuto come titolo "Capolavori dello spirito. Hai fatto di me una meraviglia stupenda”.
I Capolavori dello Spirito è un tema che ha richiamato l'attenzione sui doni che il Signore ha donato e sulle meraviglie che ognuno può realizzare grazie alla sua guida. Ed è proprio questo che i cresimandi hanno avuto l'occasione di sperimentare durante questa festa. Mons. Adriano Cevolotto ha fatto il suo ingresso al Palasport accolto da un applauso fragoroso dei giovani che erano lì ad aspettarlo. Era la prima volta che si incontravano tutti insieme e il Vescovo ha voluto invitarli personalmente, inviando una breve lettera che li ha incoraggiati a partecipare alla festa. La sua presenza ha dato un'ulteriore carica di energia e di significato a questo evento. Il programma della giornata è stato ricco di momenti intensi e coinvolgenti con i canti e l’animazione curata da Hope, Christian Musical group.

Le tre consegne del Vescovo

“Vorrei presentarvi una fotografia che potremmo intitolare ‘Porte chiuse’”: così ha esordito mons. Cevolotto nella sua riflessione. “Nel racconto del Vangelo - ha aggiunto - si parla infatti di porte chiuse per timore, per paura. È una fotografia dei discepoli di Gesù dopo la sua passione e morte, ma è una istantanea che descrive bene anche noi quando chiudiamo le nostre porte. Gli esperti che stanno studiando quello che è accaduto con la pandemia, dicono che uno degli effetti è stata la chiusura in sé stessi di molte persone. Ma non si può vivere con le porte chiuse!”
La seconda parola che ha ricordato il vescovo è l’imprevedibilità della venuta di Gesù. “Cristo entra anche a porte chiuse - ha evidenziato mons. Cevolotto - non aspetta che siamo pronti ad attenderlo. Quante volte siamo stati sorpresi da un incontro, da una parola che non ci aspettavamo. Così fa il Signore, quando meno te lo aspetti, lui viene e porta la pace”.
La terza consegna di Gesù - sottolineata dal vescovo - è il dono straordinario dello Spirito Santo. “Lo Spirito è l’amore, - ha affermato il presule - e chi di noi, anche nella migliore condizione, non è assetato di amore. Noi riceviamo solo una volta la cresima e il battesimo, perché Dio ci ama una volta per sempre e rimane nel suo amore. Allora se Gesù entra nelle porte chiuse, cambia la nostra vita.
I discepoli di Cristo, infatti non sono più gli stessi: annunciano, si mettono in cammino, perché hanno un cuore pieno di gioia, di amore e pace. Mi auguro che questo amore - ha concluso mons. Cevolotto - possa abbondare e sovrabbondare in ciascuno di voi”.

L’entusiasmo e l’energia dei giovani

Ma non è stata solo una festa di preghiera. Il pomeriggio è stato allietato da momenti di spettacolo e di divertimento, con giochi, balli e musica. I giovani hanno potuto esprimere il loro entusiasmo e la loro energia, in un clima di festa e di fraternità. In questo contesto, i ragazzi hanno potuto sperimentare un'autentica esperienza di comunione e di condivisione, manifestando la loro personalità e creatività. La festa dei Cresimandi è stata davvero un momento di bellezza e di grazia, in cui i giovani hanno potuto sentire la presenza viva di Dio tra di loro, attraverso i doni dello Spirito Santo, e si sono sentiti parte di una grande comunità di credenti.

Riccardo Tonna

Nella foto, il vescovo mons. Adriano Cevolotto tra i cresimandi al Palasport “E. Franzanti” di Piacenza.

Pubblicato il 9 maggio 2023

 

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