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In Sant'Antonino una festa di luce per consacrati e consacrate

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“Il Signore viene ad illuminare le nostre zone d’ombra personali e comunitarie”: sono le parole di mons. Adriano Cevolotto, pronunciate nella festa della Presentazione del Signore, celebrata il 2 febbraio, nella basilica di Sant’Antonino a Piacenza, nella Giornata Mondiale della Vita consacrata. La messa è iniziata con il rito della liturgia della Luce, durante la quale i presenti, con le candele accese, hanno simbolicamente portato la luce di Cristo nel tempio.

Il dono della fedeltà

Padre Joseph Nobin, dei Missionary Congregation of the Blessed Sacrament, parroco di Sant’Antonio a Trebbia, parlando a nome di tutti i religiosi e le religiose presenti, ha espresso un sentito ringraziamento al Signore per il prezioso dono della vocazione. Ha altresì invocato il dono della fedeltà e della perseveranza per tutti i religiosi sparsi nel mondo, sottolineando l'importanza di orientarsi con speranza verso il Giubileo del 2025, un appuntamento che invita i consacrati a riflettere sul bisogno di pace nel nostro mondo frammentato.

Il verbo entrare

Nell'omelia, mons. Cevolotto ha messo in luce il verbo "entrare", tema già toccato nel periodo natalizio con l'incarnazione del Figlio di Dio, e ora ripreso nell'evento dell'entrata di Gesù nel tempio. Ha evidenziato come il segno dei ceri accesi non solo rievoca la notte di Betlemme, ma serve anche a rischiarare ogni angolo oscuro del nostro culto e della nostra vita, ricordandoci che la fede necessita della luce che solo il Signore può offrire per illuminare le nostre zone d'ombra.

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L’attesa: carisma dei consacrati

Il Vescovo ha poi evocato le figure di Simeone e Anna, i due profeti che nel Vangelo sono simboli dell'attesa messianica, parallela al carisma dei consacrati, chiamati ad essere oggi espressione di quella stessa attesa attraverso la preghiera e il silenzio. Ha tuttavia evidenziato una sfida che si presenta in questo tempo di sosta: la difficoltà di mantenere viva la speranza in un contesto in cui molti istituti religiosi faticano ad attrarre nuove vocazioni, sentendosi a volte stanchi e scoraggiati. Con parole di speranza, mons. Cevolotto ha ricordato che, anche nei momenti di prova, Gesù è sempre accanto a noi, invitando tutti a chiedere al Signore la grazia di saper attendere gli uni per gli altri con fiducia e amore.

Seguire Cristo

La celebrazione è proseguita con il rinnovo dell'impegno, da parte dei consacrati e delle consacrate, di seguire Cristo nella via dell'obbedienza, della povertà e della castità. Infine, si è pregato insieme per la Visita pastorale che il vescovo Adriano sta svolgendo nelle comunità pastorali della diocesi, segno di un cammino condiviso di fede e di rinnovamento spirituale. In questa liturgia si sono vissuti la bellezza e la profondità della vita consacrata ed il potente messaggio di luce e speranza che il Vangelo porta nel mondo.

Riccardo Tonna

Nelle foto, la celebrazione nella basilica di Sant'Antonino.

Pubblicato il 4 febbraio 2024

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