In omaggio con «il Nuovo Giornale»
Con l’edizione del 25 gennaio i lettori de “il Nuovo Giornale” riceveranno in omaggio il primo numero del 2018 di “Sosta Forzata”.
“Ci sono parole che scivolano via, che non ci interessano, che ci annoiano. E poi ci sono parole che aprono a incontri profondi, a riflessioni nuove - scrive nel “Fermo Immagine” di questa settimana Carla Chiappini, curatrice della rivista che riporta esperienze dal carcere -. Ne abbiamo scelte solo alcune delle tante che abbiamo raccolto scrivendo con il Gruppo del giovedì intorno al tavolo ovale di Svep dove si svolgono i nostri incontri serali e poi, molto più a Sud, nel carcere di Catanzaro dove una trentina di papà detenuti ha scritto insieme a noi dell’essere padre e dell’essere figlio”.
“Il gruppo è di per sé un’esperienza di forte valenza pedagogica - scrive Chiappini -, specialmente un Gruppo così, composto da volontari, persone “messe alla prova”, persone in misura alternativa, donne e uomini, giovani e anziani, italiani e stranieri perché è davvero come un’orchestra in cui ciascuno a turno - salvo rare eccezioni - trascina gli altri. Dove? Verso una riflessione più profonda, verso parole più autentiche, condividendo esperienze che toccano in profondità”.
“L’altra sera - conclude - una giovane donna che sta terminando il suo percorso di «messa alla prova» ci ha detto: «Io non ho avuto bisogno del gruppo per capire che avevo sbagliato perché di questo mi ero resa conto quasi subito ma il cammino con voi è stato importante perché ho imparato cose per la mia vita»”.
Gli abbonati riceveranno anche “Francesco Gregori. Il pioniere del giornalismo cattolico piacentino”, il libretto della collana “Il centuplo quaggiù e l’eternità”, a firma di Barbara Sartori, dedicato al fondatore de “il Nuovo Giornale”.
“Piuttosto che rappresentare la malva, ho preferito apparire l’ortica; molto meno mi adatterei a fare la parte del girasole”: Sartori nella presentazione riporta le parole di addio di don Gregori alla direzione dell’allora quotidiano “Il Nuovo Giornale”. Parole che sono la sintesi perfetta del modo di Gregori di intendere il giornalismo: un servizio alla verità e alla giustizia, senza compromessi.
Voleva un giornale capace di parlare di tutto alla luce della fede, in obbedienza al Magistero, ma non un giornale religioso.
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Pubblicato il 24/1/2018