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Chiamati a seguire Gesù come Matteo

27corr ChiamataMatteo

"Questo testo ci porta a chiederci qual è lo stimolo che può suscitare nel nostro cuore una nuova esperienza di grazia", ha esordito madre Maria Emmanuel Corradini, abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo, alla lectio mattutina del 5 luglio scorso sul brano del Vangelo di Matteo 9,9-13.

"Gesù vide un uomo chiamato Matteo seduto al banco delle imposte e gli disse: «Seguimi». Egli si alzò e lo seguì.
Matteo sa benissimo di essere un peccatore, considerato un uomo meschino.
È seduto, pensando di non avere più bisogno di nessuno, di essersi giocato tutta la vita e la sua vita è rappresentata da quelle monete che ha in mano".

"Come dobbiamo fare anche noi un esame di coscienza! - ha esortato l'Abbadessa -.
Pensiamo che la nostra vita dipenda da quello che possediamo o da quello che facciamo con le nostre mani ma ricordiamoci invece di quante volte noi abbiamo la nostra vita tra le mani. Noi siamo i protagonisti della nostra vita.
Quante volte pensiamo di avere talenti, doti e di poter fare qualsiasi cosa.
Poi accade un piccolo evento e la vita si infrange e ciò che le nostre mani hanno stretto fino a quel momento non c'è più.
In quel frangente arriva Gesù con qualcosa che tu non ti aspetti, che desideravi ma avevi perso di vista.

Ecco perché ci serve una conversione del cuore!".

"Che cosa ho tra le mani oggi? Che cosa ritengo oggi così indispensabile da permettermi di fare qualsiasi cosa eppure non sufficiente da riempire la mia vita? - ha chiesto e si è chiesta madre Maria Emmanuel -.
Arriva Gesù. Arriva nella vita un evento, un incontro, una Parola che infrange tutti i nostri progetti anzi ci rimette in piedi, ci rialza. Ci rimette in gioco, ci rimette in cammino.
Oggi forse ci è stata data la possibilità che nella nostra vita spirituale arrivi qualcuno che ci aiuti a ricominciare, a ripartire seguendolo.
Anche Gesù siede davanti a Matteo ma è uno stare seduto pieno di gioia perché Matteo riconosce di aver bisogno una relazione nuova e che gli stessi amici di prima potevano rinnovarsi grazie a un'aria buona e nuova.
Cuore nuovo.
Così Matteo ha sperimentato che la propria presenza è gioia per l'altro, che finalmente la propria vita diventa gioia per l'altro e può dirsi di appartenere veramente e profondamente a qualcuno, anche agli amici di sempre.
Matteo riconosce il bisogno che ha di amore e di relazioni vere e si apre a questo invito di Gesù, «seguimi!»".

"Gesù ti viene a prendere dove tu sei e rende diverso lo stare seduti a tavola con lui all'Eucarestia - ha spiegato madre Corradini -. Ti rende diverso e ti scopri anche tu portatore di gioia per altri.
Quelle cose che prima davano senso alla tua vita non contano più perché la tua vita non dipende dall’effimero ma dal cuore che ti abita.
Facciamoci questa domanda: la vita che si ha a disposizione dipende dalle cose che ci passano fra le mani o dipende dal cuore e dalla relazione instaurate con il Signore e che profondamente ci tocca?".

 Estratto dalla Lectio mattutina di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo
del 5 luglio 2019, Mt 9,9-13

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 27 luglio 2019

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