Quarto, al via l'anno giubilare
Per i 180 anni della consacrazione della chiesa di San Savino indulgenza plenaria
Grandi i festeggiamenti a Quarto per i 180 anni della chiesa dedicata a San Savino, che hanno preso il via nella serata di venerdì 23 agosto.
Il parroco don Francisco Bezerra Neto, di origine brasiliana, ha voluto solennizzare la celebrazione dell’anniversario della consacrazione della chiesa, con un Giubileo iniziato venerdì e che proseguirà fino al 23 agosto 2020, quando i 180 anni saranno finalmente compiuti.
“La nostra Chiesa, tempio di Dio, casa di tutti!”: così si è espresso il parroco nell’aprire il Giubileo che darà modo di ricevere, per un intero anno, l’indulgenza plenaria, concessa dal Papa a chiunque visiterà la chiesa parrocchiale di San Savino a Quarto di Gossolengo.
“Non eri presente alla costruzione, ora collabora alla manutenzione!” è lo slogan coniato da don Francisco per stimolare l’impegno dei parrocchiani verso l’edificio sacro. Infatti 180 anni non sono pochi da portare: c’è bisogno di interventi di riparazione del tetto, di risanamento dei danni dovuti all’umidità e di una tinteggiatura esterna. Quello che sta a cuore a don Bezerra Neto è lasciare un segno concreto di questo anniversario per i parrocchiani del futuro.
Anche il vescovo, mons. Gianni Ambrosio, che ieri ha presieduto la solenne messa di apertura, ha sottolineato l’importanza dei segni per la vita degli uomini. “Se non ci sono i segni non c’è vita - ha affermato il presule -. Il segno è un elemento fondamentale della nostra comunicazione. Tutta la liturgia si fonda sul segno e trasmette messaggi significativi per la vita del cristiano”.
Mons. Ambrosio ha evidenziato come anche la stessa consacrazione della chiesa, che fu unta con l’olio del crisma dall’allora vescovo Luigi Sanvitale, è stato un segno della sacralità del tempio che rimane per i fedeli di oggi.
“Tutti i sacramenti della Chiesa - ha aggiunto mons. Ambrosio - sono segni concreti della presenza di Dio nella nostra vita, ma «adorare in spirito e verità» è il culto più gradito a Dio, che esprime una nobiltà d’animo interiore”.
Anche nella preghiera dei fedeli si è voluto ricordare coloro che hanno costruito la chiesa di Quarto: i benefattori, i sacerdoti, i fratelli e le sorelle defunti che, nei lunghi secoli della storia della parrocchia, hanno pregato, amato e servito la comunità.
Riccardo Tonna
Pubblicato il 24 agosto 2019.
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