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Gen Rosso e studenti piacentini al Municipale

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Il gruppo musicale del Gen Rosso insieme a 150 studenti di quasi tutte le scuole superiori piacentine saranno sul palco del Teatro Municipale venerdì 11 ottobre per una serata proposta a tutta la città dal titolo “Forti senza violenza”. Al mattino lo spettacolo sarà riservato agli istituti coinvolti, mentre nei giorni precedenti, il 9 e il 10, avranno luogo le prove nei diversi workshop. Le scuole che hanno aderito al progetto sono il Gioia, il Romagnosi-Casali, il Tramello-Cassinari, il Marcora-Raineri, il Colombini e l’Isii Marconi. Sul tappeto, le questioni del bullismo e del cyberbullismo.
Questa iniziativa è nata da un'idea di Claudia Barabaschi, assistente sociale dalla fine degli anni ’60 a Piacenza e poi impegnata in svariate iniziative di formazione nel sociale, compresa l’Università Cattolica. A fine febbraio ha dato vita ad un “tour” insieme a Valerio Gentile, storico manager del Gen Rosso, nelle scuole piacentine.  E' nato questo progetto che ora coinvolge  il Gen Rosso insieme a 150 studenti di diverse scuole superiori piacentine.
Gli studenti, 25 per scuola, si sono iscritti attraverso un sito internet appositamente predisposto.


"Noi facciamo vivere un'esperienza"
Il Gen Rosso, composto da 15 tra musicisti e tecnici provenienti da tutto il mondo, è reduce dall’Indonesia dove ha portato tra le nuove generazioni un messaggio dirompente: è possibile costruire insieme la pace attraverso rapporti nuovi tra le persone.
“Noi non facciamo discorsi – racconta Gentile -, facciamo vivere un’esperienza. Più che parlare del cielo inquinato, puntando il dito su ciò che non va, portiamo le persone in montagna a respirare a pieni polmoni l’aria pulita”. I workshop che preparano lo spettacolo fatto di una miscela di suoni, luci e video, saranno dedicati alla danza hip hop, alla Broadway dance (coreografia, gestualità e canto), alla party dance (dai ritmi brasiliani alla danza moderna), al canto corale, alle percussioni e al gruppo di comunicazione che posterà le foto su Facebook.
In Giordania siamo stati chiamati pochi mesi fa dalla Caritas, d’intesa con lo Stato, per lavorare a progetti di integrazione tra giovani siriani, palestinesi e giordani. Qui – e siamo in un Paese musulmano - gli stranieri sono chiamati «guest», cioè ospiti, segno del cammino che si sta compiendo non per dividere, ma per unire i popoli. I concerti del Gen Rosso coinvolgono i giovani nello spettacolo facendoli interagire tra loro e perché possano scoprire e diventare consapevoli del bene, del desiderio di felicità e di unità che c’è in ciascuno di loro, nel loro dna. Tutto ciò trasforma il modo di guardare la vita, se stessi, gli altri che non sono più nemici da combattere ma compagni di viaggio. Questo messaggio non ha un’etichetta confessionale ed è comprensibile da tutte le culture e da tutte le religioni”.
Molti sono gli episodi accaduti in tutti i continenti. “In Brasile con la «Fazenda de esperanza» abbiamo incontrato ragazzi della società-bene e altri delle classi più povere. Tra di loro hanno legato in un modo speciale. Uno di loro, appartenente a una famiglia abbiente, ci ha detto: ma quando incontrerò i miei nuovi amici, degli strati sociali più poveri, e li saluterò, che cosa mi dirà mia mamma?
Nella Repubblica Ceca a Praga nello spettacolo erano coinvolti 80 giovani zingari. Il progetto era la loro integrazione sociale. Uno di loro, quando siamo tornati a Praga due anni dopo, ci è venuto a cercare per ringraziarci: «La mia vita è completamente cambiata. Ho capito che devo vivere non per me stesso ma per gli altri. È diventato assistente sociale ed è stato addirittura coinvolte dalle istituzioni dell’Unione europea nei tavoli che seguono i rapporti con i Rom.
A Venosa in Basilicata e ad Acerra a Napoli il Gen Rosso ha proposto lo spettacolo “Forti nella legalità”. “I ragazzi che si lasciano più coinvolgere sono quelli che di fatto nella scuola e nella società sono i più emarginati. A Firenze i Gen avevano al loro fianco anche 45 ragazzi disabili. “Uno di loro – sottolinea Valerio – mi ha preso il viaggio e mi ha letteralmente tirato vicino a sé; voleva parlarmi. Le sue parole mi hanno sconvolto: «Grazie per quello che fate per noi»”.
Il Gen Rosso non conosce confini: dalla Cina a Cuba alla Germania alle carceri con gli ergastolani coinvolti nei loro spettacoli. Il cantautore Francesco Guccini ha inserito una canzone dei Gen, «Lavori in corso», in uno dei suoi ultimi cd.
Gentile fino a due anni fa è stato responsabile del Gen Rosso, incarico oggi assunto dallo spagnolo José Juan Quesada; attualmente coordina i tour del gruppo all’estero. “Il progetto del Gen Rosso nasce dal sogno di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, guidata dalla parola evangelica, ricevuta Trento sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale «Che tutti siano uno». La Lubich pensava inizialmente all’unità dei cattolici, poi a ravvivare il legame con il mondo protestante, e infine ha allargato il proprio ideale all’umanità intera, al di là delle differenze di religioni.
Per assistere allo spettacolo “Forti senza violenza” dell’11 sera ci si può rivolgere alla biglietteria del Municipale anche on line (platea 20 euro, 15 galleria e palchi, 10 per i loggioni e per i giovani al di sotto dei 30 anni).
Sabato 12 ottobre alle ore 21 il Gen Rosso sarà protagonista di una serata di canzoni ed esperienze alla Palestra comunale di Gossolengo su invito dell’Amministrazione comunale.

Pubblicato il 3 ottobre 2019

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