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Paolo Scaravaggi, una grande passione per l’Africa

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Quando Africa Mission Cooperation and Development ha compiuto trent’anni, Paolo Scaravaggi ha scritto: "Il nostro cammino prosegue e così il testimoniare la nostra fede in Cristo morto e risorto, vivo tra i fratelli più poveri". Il cammino di Paolo, primo presidente dopo la morte di don Vittorione, si è interrotto purtroppo qualche giorno fa: anche lui, come tanti, vittima di questa epidemia che toglie persone e vorrebbe togliere anche la speranza.
Ma nella sua vita Paolo ha insegnato, a chi lo ha conosciuto, ad averla quella speranza e a guardare al mondo con fiducia: è stato lui, insieme a Vittorione, a don Francesco Cattadori e a don Enrico Gallarati, a compiere il viaggio verso l’Uganda che avrebbe portato di lì a poco alla nascita di Africa Mission il 15 aprile del 1972. Quarantotto anni proprio qualche giorno fa. È stato lui ad affiancare don Vittorio fino alla morte e poi a prendere il testimone della presidenza dopo la sua scomparsa nel 1994. Presidente Paolo lo è rimasto fino al 2003: una decina di anni importante che ha portato il Movimento a crescere, come ricorda anche l’attuale direttore Carlo Ruspantini. "Oltre a portare avanti le attività avviate da don Vittorione in particolare nel settore acqua e del sostegno alle varie realtà missionarie e ugandesi concludendo un progetto con il ministero degli Esteri Italiano, Paolo si è impegnato per intervenire nella crisi umanitaria del Ruanda e ha organizzato degli interventi di sostegno in Etiopia, in Mozambico e in Eritrea – spiega – nel 2002 per le celebrazioni del trentennale della fondazione del Movimento è sceso in Uganda insieme ad un gruppo di volontari piacentini e ha invitato in Italia sedici ragazzi ugandesi della Diocesi di Gulu che per un mese hanno visitato i gruppi di Africa Mission".
A ricordarlo è anche il presidente di Cooperazione Sviluppo Carlo Antonello: "Se c’è una cosa che a Paolo non è mai mancata era un gran cuore – ricorda – non è stato facile portare avanti una struttura grande come la nostra dopo la morte di un leader carismatico come don Vittorio: Paolo lo ha fatto con il cuore e l’anima. E poi era una gran persona: è stato il mio testimone di nozze, c’era un legame di affetto".
E un legame di affetto è anche quello che Scaravaggi ha avuto con la parrocchia di Santa Franca, guidata dall’attuale presidente di Africa Mission don Maurizio Noberini: "Di lui, conosciuto dopo la morte di don Vittorio, ho due ricordi che mi sono cari – spiega – il primo è legato alla sua decisione di aiutare questa parrocchia in cui io mi ero appena insediato e di dedicare una delle nove campane della chiesa a don Vittorio e a monsignor Manfredini: quella dedica è stata incisa sul bronzo e lì ancora si vede. Il secondo ricordo riguarda l’ultima volta in cui ci siamo visti: era lo scorso Natale e lo sono andato a trovare al Vittorio Emanuele dove era ricoverato". È lì che Paolo Scaravaggi viveva da un po’ e lì è mancato: ma da oggi mancherà a tutti e non solo a Piacenza.

Nella foto, Paolo Scaravaggi in Africa con don Vittorione.

Pubblicato il 17 aprile 2020

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