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Mons. Ambrosio: «chi ascolta Gesù, vive per gli altri»

messa 3 maggio1


Nella quarta domenica di Pasqua il vescovo, mons. Gianni Ambrosio, ha celebrato l’eucaristia, nella cattedrale di Piacenza, in diretta streaming sul sito della diocesi e sull’emittente Telelibertà, ricordando la figura del Buon Pastore, un'immagine molto cara al popolo di Israele. “Il pastore - ha commentato il Vescovo - cerca il bene delle sue pecore ed esse sono la sua vita”.
Anche nei salmi, - ha aggiunto mons. Ambrosio - che sono bellissime preghiere di invocazione, di supplica, ma anche di grida, di lamento e di aiuto, c’è il Salmo 22, un inno di gioia dove si esprime la fiducia del credente. “Sono immagini piene di affetto dove si riconosce la presenza del Signore, nella vita quotidiana, che non ci abbandona e ci guida nelle prove della vita”.
Anche Gesù riprende questa immagine e la applica a sé facendo una rivelazione aperta e sconcertante nei confronti dei farisei.
“Questa rivelazione - ha sottolineato il Vescovo - viene fatta da Gesù a Gerusalemme in occasione della Festa delle Capanne, una ricorrenza molto sentita per il popolo ebraico in cui si ricordava il pellegrinaggio del popolo nel deserto”. Gesù quindi - ha messo in evidenza mons. Ambrosio - rivela la sua identità di essere mandato da Dio come pastore per guidare le pecore, chiamarle per nome e donare loro la vita.
L’altra immagine - richiamata dal Presule - è quella della porta dove entrare per trovare la salvezza e l’amicizia di Cristo. In questa domenica si prega per le vocazioni sacerdotali e religiose e per il sostegno spirituale dei chiamati ad essere buoni e generosi. “Non dimentichiamo - ha puntualizzato mons. Ambrosio - anche la vocazione universale di tutti i cristiani ad una vita santa. Chi ascolta la voce di Gesù e diventa egli stesso pastore come papà, mamma, educatore, adulto che si impegna nella vita. Non si vive mai per se stessi, ma con gli altri e per gli altri!”
Al termine della celebrazione, mons. Vescovo ha ricordato il mese di maggio, iniziato dalla Chiesa italiana con affidamento alla Vergine Santa nel santuario di Caravaggio, che deve continuare in ogni comunità confidando nell’intercessione nella Madre della Chiesa.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 3 maggio 2020

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