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La storia del Santuario di Bedonia a «Sua Immagine» su Rai 1

santuario bedonia collegamento Rai 1

La storia del santuario di Bedonia intitolato alla Madonna di San Marco, Madre di Consolazione, verrà trasmessa su Rai 1 domenica 19 luglio tra le ore 10.30 e le ore 11 nel programma domenicale condotto da Lorena Bianchetti "A Sua Immagine".
E proprio in questi giorni si sono conclusi i festeggiamenti della festa dedicata al santuario bedoniese
: una festa che in questo periodo ancora segnato dall'emergenza sanitaria ha riportato agli anni passati, quando in santuario c'erano solo i riti religiosi e tanta devozione.

La festa di San Marco 2020 ci ha riportati al passato

La “Festa della Madonna di San Marco, Madre della Consolazione” protettrice delle Valli di Taro e Ceno è una ricorrenza molto sentita in tutta la montagna e richiama da sempre fedeli anche dalle valli vicine, soprattutto dalla Lunigiana, da cui proviene la preziosa statua di legno dipinto del 1531, che dal 1700 è presente in Santuario. La tradizione vuole che provenga da Zeri, comune confinante con quello di Albareto a cui è collegato attraverso il Passo dei Due Santi, già Passo del Faggio Crociato. Tre giorni, sabato domenica lunedì, fitti di appuntamenti e funzioni religiose significative. Quest’anno poi, causa emergenza covid-19, sul colle San Marco c’era un silenzio che predisponeva alla devozione e al raccoglimento. Mancavano le giostre, i divertimenti, le bancarelle e le attrazioni tipiche delle fiere, che da molti anni erano diventate una tradizione.
Mi sembrava di essere ritornata agli anni quaranta e cinquanta, quando in Santuario c’erano esclusivamente devozione e riti, mancavano solo i seminaristi che con i loro canti impreziosivano le celebrazioni. Ricordo che prima della costruzione del Nuovo Santuario, le funzioni si svolgevano nella piazza antistante l’Antico Santuario, troppo piccolo per accogliere tutti. La statua della Madonna e l’Altare venivano posizionati su un baldacchino di legno e tutti i fedeli seguivano in piedi con grande raccoglimento e partecipazione le varie funzioni. Quelli che rigorosamente a piedi arrivavano da lontano potevano poi rifocillarsi con un picnic nel bosco di castagni secolari, antistante il Seminario, delimitato da un muro in arenaria,
Quest’anno le celebrazioni più importanti e partecipate si sono svolte nel parco, con l’Altare davanti alla Statua in bronzo della Madonna di San Marco ivi posta nel 1937, lo stesso anno che la popolazione delle nostre valli ne eresse una uguale, ma più grande, sulla vetta del Monte Penna, a vegliare amorevolmente su tutto il nostro territorio e oltre. L’altare era adornato con l’antico Paliotto della Parrocchia di Bedonia finemente cesellato e raffigurante l’Ultima Cena, quello a cui si erano ispirati i Bedoniesi nel 1929 quando, per ringraziare di averli salvati dal terremoto, ne donarono uno alla Madonna di San Marco: un grande e prezioso bassorilievo dell’ultima cena, ora nell’altare maggiore della Cripta del Santuario.
Tradizionalmente, dopo la novena e il triduo solenne, il sabato pomeriggio il via ai momenti più significativi con la Celebrazione eucaristica dedicata agli Ammalati con l’Unzione degli Infermi presieduta dal Vescovo; quest’anno era a “Suffragio dei Defunti” di questo periodo in particolare di coloro per i quali non s’è potuto celebrare il funerale. Un bel modo per pregare tutti insieme per loro e per noi ancora pellegrini su questa terra.

messa ambrosio parco seminario bedonia 2020

Nella foto, la messa presieduta dal vescovo Ambrosio nel parco del Seminario vescovile di Bedonia.

Mons. Ambrosio: affidiamoci a Maria, Madre di Consolazione

Mons. Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza-Bobbio, che ha presieduto la solenne celebrazione, di sabato 11 luglio molto commovente e partecipata, ci ha invitato ad affidarci a Maria Madre della Consolazione: «Affidiamo tutti  alla Sua protezione e richiediamo anche una particolare grazia: consolazione e speranza per riprendere, dopo questo periodo di gravi perdite e grande preoccupazione, il nostro cammino con più fiducia. Penso - ha aggiunto – alle famiglie che hanno sopportato lutti, ai malati che pur guariti hanno il corpo e l’anima segnata dalla sofferenza; alle difficoltà e al disagio delle famiglie durante il periodo di chiusura, alla preoccupazione di chi aveva parenti ricoverati e non poteva essere loro di conforto. Però, ce lo dice la fede, siamo sicuri che non erano soli nella prova, ma accompagnati dall’Amore di Gesù e protetti da Sua Madre. Dobbiamo imparare a essere figli, abbiamo bisogno di essere amati per poter amare e affidarci a Maria nostra madre».
Erano presenti autorità civili e militari, soprattutto i sindaci della nostra Comunità Pastorale. Prima della preghiera di saluto la lettura dei nomi di tutti i deceduti a partire dal 6 marzo nei comuni di Bedonia, Compiano, Tornolo.

mons.ferrari consegna targa volontai a bedonia festa di san marco

Nella foto, mons. Lino Ferrari riceve il volume dal magg. Pella

Restituito il volume rubato nell'antica biblioteca

Infine il sindaco di Bedonia ha consegnato una targa ricordo alle associazioni di volontariato che più si sono distinte in questo periodo: la CRI, gli Alpini, la Protezione Civile dei tre comuni e le volontarie che hanno confezionato le mascherine da consegnare a tutta la popolazione. Ha inoltre sottolineato come la gente delle nostre valli si sia data da fare, a vario titolo per aiutare e sostenere, tutti hanno dimostrato disponibilità e solidarietà insospettabili.

Anche la celebrazione di domenica 12 luglio è stata presieduta dal Vescovo, molti i partecipanti: autorità e fedeli. Dopo la conclusione della messa un momento emozionante: il Comandante dei Carabinieri del Nucleo TPC (Tutela Patrimonio Culturale )  di Udine, Magg. Lorenzo Pella, ha restituito al Seminario nelle mani del Rettore, Mons. Lino Ferrari, un prezioso tomo del ‘500, “Flores Teologicarum Questionum librum Sententiarum” di Joseph Angles, ritrovato in Spagna, che era stato trafugato dalla biblioteca del Seminario, insieme ad altri 56 incunaboli, prima del 1993.
Infine un caloroso saluto al dicono Omar Bonini che per due anni ha collaborato col Seminario e la Parrocchia di Bedonia, apprezzato da tutti; la comunità per ringraziarlo gli ha donato un effige della Madonna della Consolazione.
Nel pomeriggio sempre nel parco, definito dal vescovo Ambrosio terzo santuario, dopo l’Antico e la Basilica, la “Benedizione dei Bambini” presieduta da don Attilio Defendenti.
La sera la Supplica davanti alla Basilica con la statua della Vergine sotto l’arcata e la suggestione dell’Ave Maria di Schubert eseguita dalla Banda Glen Miller a sottolineare la genuina devozione dei presenti.
Tutte le celebrazioni nel parco sono state trasmesse in streaming su Facebook e You Tube.

Il Vicario generale: "la Chiesa deve prendersi cura delle fragilità"

Lunedì 12 luglio è la Giornata dell’Ex Alunno”; dopo la messa  in sala Convegni nons. Luigi Chiesa, Vicario Generale, ha fatto una riflessione sul periodo che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo  «Non è ciò che capita - ha affermato -, ma come reagiamo a ciò che capita l’essenza della vita. E molti hanno combattuto una buona battaglia: hanno dato la vita per aiutare i malati, hanno corso pericoli con coraggio e abnegazione, ci hanno fatto capire che il bene è possibile. Ora non dobbiamo disperdere tutto questo, non dobbiamo ritornare all’individualismo, all’egoismo, all’indifferenza. La pandemia ha creato disagio e un’emergenza sociale. Sono molte le famiglie in grave difficoltà economica, perciò vanno pensate nuove forme di carità senza limiti di razza, nazionalità, religione. La  Chiesa deve prendersi cura delle fragilità. Vanno ripensati obiettivi, metodi, strutture. Alla luce della Parola e sostenuti dall’Eucarestia dobbiamo pensare a una chiesa libera e semplice che dà amore ed accoglienza. Dobbiamo procedere insieme, senza paura, senza competizione, senza vanità. Le sfide possono diventare opportunità se affrontate da una comunità unita e solidale».

Infine don Giuseppe Sbuttoni ha presentato il suo libro “La Vita Volge al Tramonto… che avventura”. Ricordi e immagini di quarantacinque anni di sacerdozio che don Giuseppe ha annotato con semplicità, durante il periodo di chiusura, e sono testimonianza viva di un percorso di vita, a tratti faticoso a tratti gioioso.
La celebrazione dei vespri e il Magnificat hanno concluso degnamente la festa nel tardo pomeriggio.

Maria Giovanna Bassi

Pubblicato il 15 luglio 2020

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