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Nel nome del padre

Nel nome del padre

Dialogo dentro e fuori dal carcere sulla paternità

21carcere

Padri “dentro” e padri “fuori”. Padri che si guardano indietro alla ricerca dei figli che sono stati. Padri che hanno disobbedito ma che adesso, che le parti si sono invertite, vorrebbero che i loro consigli venissero ascoltati. Padri che fanno i conti con l’assenza, subìta o causata.
Alla rotonda del carcere milanese di San Vittore, se chiudi gli occhi e ti concentri sulle parole che scorrono come un fiume in piena, da voci maschili con accenti differenti che si alternano una dopo l’altra, è difficile dire se a raccontare è un papà detenuto o uno dei papà “liberi” che hanno scelto di trascorrere il sabato pomeriggio nella struttura di piazza Filangieri per il laboratorio di scrittura “Nel nome del padre”. Una proposta unica in Italia, che l’associazione piacentina “Verso Itaca Onlus” sta portando in diverse città grazie all’esperienza della giornalista Carla Chiappini, direttore di “Sosta Forzata - Itinerari di Giustizia”, e al contributo di Fondazione Cattolica di Verona. Ha debuttato a febbraio nella città scaligera, si è appena chiusa a Milano e a Parma (qui il lavoro è stato condotto nella sezione di massima sicurezza); sarà riproposta in autunno, sempre nel capoluogo lombardo, ad Opera e - si spera - con una declinazione al femminile di nuovo a San Vittore insieme alle detenute.

Leggi l’articolo a pagina 6 dell’edizione di venerdì 3 giugno 2016.

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