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Parte a Piacenza il progetto «#eorastudio»

iniziativa in diocesi


In risposta all’appello per il sostegno scolastico lanciato dai Vescovi della Regione

 
La diocesi di Piacenza-Bobbio risponde con il progetto “#eorastudio” all’appello sul sostegno scolastico lanciato a metà gennaio dei Vescovi emiliano-romagnoli. Protagonista di questo impegno - ha spiegato il vescovo mons. Adriano Cevolotto, delegato in regione per il settore educazione cattolica, cultura, scuola e università - sono gli oratori delle parrocchie, coinvolti, secondo un protocollo d’intesa, in un’alleanza educativa e in un patto di collaborazione con il mondo della scuola e con diverse istituzioni, dalla Prefettura alla Provincia, dal Comune alla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Puntiamo a fare tutto ciò - ha precisato - “con” i giovani, e non semplicemente “per” i giovani.
L’iniziativa è coordinata dagli Uffici e servizi pastorali, in particolare dall’Ufficio per la pastorale scolastica e dal Servizio per la pastorale giovanile vocazionale. A tenere le fila, i responsabili della Pastorale giovanile don Alessandro Mazzoni e Dario Carini.


Il punto di partenza
Non si può stare a guardare - è il punto di partenza del progetto - lo sfilacciamento delle relazioni sociali provocato da questa pandemia. Ne sono colpiti anche gli studenti, in particolare quelli della scuola di secondo grado, ma anche tanti universitari, alle prese con l’insegnamento a distanza (DAD). Di fronte ai computer, fra le mura di casa, c’è tanta solitudine. Per non parlare della difficoltà a studiare dovuta alle stanze condivise con i familiari o perché si è dotati di strumenti inadeguati o connessioni digitali scarse. Si punta - si sottolinea - a “valorizzare ciò che di buono è già presente nel territorio, mettendosi cordialmente in dialogo con le diverse realtà”. Erano attualmente sette le attività di doposcuola e sostegno scolastico in atto nelle parrocchie e indirizzate agli studenti delle superiori.


Nel concreto
Nel concreto, che cosa si farà? In primo luogo, gli studenti potranno recarsi al mattino, con la presenza di adulti, negli ambienti parrocchiali per seguire la didattica a distanza (che coinvolge in modo alternato il 50% degli studenti); in secondo luogo, nel pomeriggio, per studiare insieme con la presenza di adulti impegnati accanto a loro nel sostegno scolastico e per favorire la dimensione delle relazioni interpersonali. L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi in videoconferenza ai sacerdoti sia della città che dei diversi vicariati sul territorio. La diocesi sosterrà la gran parte delle spese che le parrocchie dovranno affrontare anche grazie ai fondi raccolti in seguito all’appello alla solidarietà sociale nel tempo della pandemia lanciato dal vescovo mons. Cevolotto nei mesi scorsi. L’accesso dei ragazzi, a cui l’iniziativa sarà presentata anche nelle scuole, è gratuito; possono partecipare anche studenti legati ad altre religioni, oltre a quella cristiana. È prevista l’adesione iniziale di 15-20 parrocchie, ma il loro numero - si pensa - è destinato a crescere.


Il ruolo degli oratori
Le comunità parrocchiali coinvolte - si precisa nel progetto - potranno “rilanciare la loro azione educativa, assolvendo così un compito primario loro affidato”. Gli oratori - è la consapevolezza che anima il protocollo - sono “una preziosa opportunità per far fronte ai disagi della popolazione giovanile e promuovere lo sviluppo di nuove azioni educative a sostegno delle fasce più giovani”.
Nella diocesi sarà attivo un coordinamento centrale del servizio di studio assistito (e-mail: ). Le parrocchie che aderiranno al progetto s’impegnano a garantire il rispetto delle misure vigenti in materia di contenimento del contagio da Covid-19 attraverso uno specifico protocollo (ci sarà, ad esempio, un registro delle presenze) e a stipulare un patto di corresponsabilità con le famiglie dei minori partecipanti al servizio e un’adeguata copertura assicurativa.

Pubblicato l'11 febbraio 2021

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