In preghiera in Cattedrale per le vittime di abusi
“Obiettivo della Chiesa sarà, dunque, quello di ascoltare, tutelare, proteggere e curare i minori abusati, sfruttati e dimenticati”: sono le parole di papa Francesco che hanno caratterizzato il 18 novembre la prima Giornata di preghiera per le vittime degli abusi, voluta dalla Chiesa italiana. In Cattedrale si è svolta una veglia di preghiera presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto e preparata dal Servizio diocesano tutela minori guidato dalla psicologa Chiara Griffini.
Il grido delle vittime
“Dobbiamo stare in ascolto del grido delle vittime, dei loro familiari e di tutti coloro coinvolti in questi abomini” - ha detto la piacentina Linda Ghisoni, sotto-segretario del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita in Vaticano, nell’introdurre la preghiera. “Contro ogni cultura di morte - ha aggiunto - dobbiamo contrapporre quella dell’ascolto, della trasparenza e della prevenzione”.
Superare lo sguardo incurante
Dopo la lettura del Vangelo di Luca, con il brano del Buon Samaritano, il Vescovo ha proposto la sua riflessione sottolineando l’impegno di tutti a progredire nell’autentica carità educativa. “Spesso lo sguardo incurante - ha affermato il presule - diventa complicità nell’indifferenza. Invece il Samaritano guarda e ascolta, non avanza alibi per passare oltre, si ferma e si prende cura della vittima”. Tutto ciò è - per il Vescovo - quello che deve fare la Chiesa oggi nel curare e vigilare sulla qualità del suo operare.
Ascoltare il dolore
La veglia di preghiera è continuata con la lettura di una testimonianza di una persona vittima di abusi da parte di un sacerdote: “apriamo gli occhi, le orecchie, il cuore per ascoltare il dolore e le domande di chi ha subito ed è sopravvissuto”. La ferita negli anni è, per così dire, guarita, ma ha lasciato un segno profondo.
Pregare per vittime e abusatori
“Padre fonte della vita, con umiltà e umiliazione ti consegniamo la vergogna e il rimorso, per la sofferenza provocata ai più piccoli e ai più vulnerabili dell’umanità e ti chiediamo perdono”: è questa una delle preghiere più intense recitate nel corso della veglia in cui sono state ricordate le vittime di abusi da parte di uomini e di donne di Chiesa. Si è pure sottolineato il coraggio con il quale papa Francesco e i Vescovi stanno affrontando questa piaga per favorire cammini di guarigione. Si è pregato poi anche per i responsabili degli abusi rivolgendosi al Signore, che nell’agonia della Croce ha conosciuto e scelto di patire per tutto il dolore del mondo, perché possa condurre gli abusatori a chiedere umilmente perdono alle loro vittime per iniziare un autentico cammino di conversione.
Riccardo Tonna
Pubblicato il 20 novembre 2021
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