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Epifania. Il Vescovo: ricerchiamo nuove strade verso il Salvatore

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“L’Epifania tutte le feste porta via”. È il detto popolare ripreso dal vescovo, mons. Adriano Cevolotto, il 6 gennaio in cattedrale a Piacenza, perché secondo la tradizione questa festa conclude il tempo di Natale. “Ma termina - ha aggiunto - con un compimento, perché Gesù attira a sé da qualunque spazio geografico ed esistenziale; inoltre dà a tutti dei segnali su come poterlo incontrare”.

Seguire una stella

Il Presule ha sviluppato la sua riflessione sul tema della ricerca - a suo avviso - un’affermazione seria, impegnativa, scomoda e laboriosa. Ha preso quindi l’esempio dei Magi, sapienti che arrivano da oriente, che danno delle preziose indicazioni sul come mettersi in ricerca. “Prima di tutto - ha sottolineato il Vescovo - c’è una stella, c’è qualcosa che muove il cammino di fede e chiede ad ognuno di partire, un atteggiamento che esprime l’umiltà di lasciarsi condurre”.

Adorare

L’altro passaggio, messo in evidenza dal Presule, è quello di non cercare delle idee o fini ragionamenti, bensì scoprire qualcuno che è già presente. “È necessario - ha aggiunto - accorgersi con stupore che la nostra umanità rivela la divinità e questo esige di mettersi in ginocchio, abbassarci e adorare”.

Percorrere strade nuove

La terza suggestione proposta dal Vescovo è quella dei doni offerti dai Re Magi che manifestano come è importante sacrificare qualcosa di prezioso, per incontrare quello che vale più di ogni altra cosa. “La ricerca - per mons. Cevolotto - non deve essere un approccio intellettualistico, una soddisfazione salottiera, ma la capacità di percorrere strade nuove. Infatti i Magi per una altra via fecero ritorno al loro paese”.

Una ricerca rovesciata

L’invito del Presule è quello di incamminarsi sulla novità di un percorso per incontrare il Salvatore. “È una ricerca rovesciata: - ha concluso il Vescovo - da ricercatori si scopre di essere ricercati da colui che ci dà un appuntamento di amore. La vita è così arricchita dal nato bambino che viene riconosciuto come nostro Signore”.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 7 gennaio 2022

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