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Anche Zamagni per i 900 anni della Pieve di Vigoleno

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“Non possiamo essere gente senza memoria. Il passato, soprattutto il Medioevo, ha da insegnarci molte cose”: sono le parole con cui don Roberto Tagliaferri, teologo e parroco di Vigoleno, ha presentato la “Festa di San Giorgio, 900 anni di sogni”, che si svolgerà dal 23 al 25 aprile nel suggestivo borgo medioevale di Vigoleno.
Il programma dell’iniziativa, oltre che da don Tagliaferri, è stato presentato nella Curia vescovile, il 19 aprile, dall’architetto Manuel Ferrari, direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici, dal sindaco di Vernasca Giuseppe Sidoli, insieme a Mario Magnelli consigliere della Fondazione di Piacenza Vigevano e Davide Goldoni, direttore regionale Piacenza-Lombardia Sud Crédit Agricole Italia.

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La valorizzazione del territorio
Il programma s’inserisce anche nei 900 anni della Cattedrale di Piacenza, come ha sottolineato l’architetto Ferrari, a cui hanno fatto eco Goldoni e Magnelli, mettendo in evidenza l’importanza della valorizzazione del patrimonio culturale e artistico del territorio, in cui la Fondazione e Crédit Agricole hanno sempre messo a diposizione risorse. “È stato fatto un lavoro insieme - ha affermato il sindaco Sidoli -, superando ogni campanilismo. E quando si fa un lavoro di squadra come questo, tutti ne hanno giovamento, a partire dal turismo nel nostro territorio”.

 
Imparare dal Medioevo
Il curatore della rassegna, don Tagliaferri, mettendo in evidenza il valore fella storia ha affermato come la cultura odierna, ultraveloce, tende al riduzionismo, mentre il Medioevo, nella sua lentezza, è riuscito a tenere insieme diversi elementi.
“Rifletteremo anche - ha aggiunto – sull’economia del Medioevo, con l’aiuto del prof. Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, e cercheremo di capire come l’attuale crisi strutturale, fondata su una logica spietata di mercato, può imparare dal Medioevo che, in un periodo di grandi difficoltà, è riuscito a fare della mancanza di risorse, della frugalità della vita, una ricchezza per i popoli. Le città erano società in cui il primo non poteva stare senza l’ultimo, e c’era maggiore giustizia a livello sociale”.
L’idea di fondo di questo evento - per don Tagliaferri - è significativa anche per la Chiesa che deve essere consapevole che la cultura non è altra cosa rispetto alla sua attività pastorale.

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Il programma
La manifestazione inizia venerdì 23 aprile alle 10 con la messa solenne presieduta dal vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio, la processione con la statua del Santo e l’assegnazione del premio San Giorgio 2022, ad una persona che ha lavorato per il bene della comunità, poi alle 12.30 il pranzo medioevale al Castello. Alle 16 si terrà il convegno storico “Povertà e ricchezza dei popoli. Da San Francesco all’economia green” con l’economista Zamagni; a seguire giochi antichi organizzati per ragazzi.
Sabato 24 è in programma la presentazione del libro commemorativo “900 anni di sogni. Vigoleno. Pieve di San Giorgio”, scritto da don Tagliaferri, a seguire visita al Castello e alla Pieve romanica. Alle 17.30 concerto di canti gregoriani.
Lunedì 25 escursione sull’antico tratto della Via Francigena da San Genesio a Vigoleno con pranzo al sacco sul monte di San Giovanni, infine nella piazza del Borgo degustazione di Vin Santo di Vigoleno.

Riccardo Tonna

Nelle foto, dall'alto: la chiesa di San Giorgio a Vigoleno durante una processione; la presentazione della festa di San Giorgio nella Curia vescovile di Piacenza; l'economista Stefano Zamagni (foto Siciliani-Gennari/Sir).

Pubblicato il 19 aprile 2022

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