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Se n'è andato un amico, Fausto Fiorentini

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Il suo ultimo articolo viene pubblicato nell’edizione del Nuovo Giornale del 2 giugno. La scorsa settimana aveva firmato l’editoriale dedicato al vescovo Scalabrini, futuro santo: “Un uomo che vedeva lontano”. Per noi del Nuovo Giornale Fausto Fiorentini, che tutti chiamavamo il Professore, è stato un amico e un maestro. Era arrivato in redazione nel 1964 su invito dell’allora direttore don Giuseppe Venturini, poi firma di Avvenire e alla guida della Caritas in diocesi. Da allora è stato fino ad oggi una firma preziosa in campo culturale ed ecclesiale.
Fiorentini è morto improvvisamente a 80 anni nella serata del 30 maggio. Ha testimoniato nei suoi oltre 60 anni di giornalismo - aveva iniziato come corrispondente di Libertà da Carpaneto nel 1958 - un grande amore alla comunità cristiana, un autentico spirito di servizio che l’aveva condotto con i vescovi Monari e Ambrosio a guidare l’Ufficio stampa della diocesi. Capace di scherzare, diceva spesso di essere “pronto” al passaggio alla vita eterna.
Grande il suo rapporto con la moglie Gabriella che aveva perso alcuni anni fa; dal loro matrimonio è nata la figlia Barbara, oggi alla guida della Biblioteca dell’Università Cattolica di Piacenza.
Profondamente innamorato del suo lavoro di insegnante di lettere, i suoi alunni dell’Istituto Tramello gli erano grati per la passione che sapeva trasmettere.

La salma del prof. Fiorentini è esposta alla Domus Maccini, di fronte al cimitero urbano. Questa sera, 31 maggio, alle 20.30 si prega il rosario nella chiesa cittadina del Corpus Domini; il funerale si svolge mercoledì 1° giugno alle ore 16 sempre al Corpus Domini. 

Nel sito internet del prof. Fiorentini è pubblicata la sua biografia ripresa dalla pubblicazione “Il cuore di Piacenza” promossa da Unicef e realizzata con il contributo della Banca di Piacenza. La proponiamo ai lettori.


La biografia di Fausto Fiorentini

 
Nel 2008 l’Unicef, per ricordare i suoi vent’anni a Piacenza, ha realizzato una pubblicazione (sostenuta dalla Banca di Piacenza, a cura di Robert Gionelli, fotografie di Alessandro Bersani) dal titolo: “Il cuore di Piacenza” con la quale sono state presentate alcune biografie di piacentini. A pag. 126 quella di Ersilio Fausto Fiorentini che di seguito viene riportata in forma integrale.
Ersilio Fausto Fiorentini ha finora privilegiato tre settori: la scuola, il giornalismo, la ricerca storica. Nato a Carpaneto nel 1941, nel 1958 ha iniziato a collaborare con “Libertà” come corrispondente; nel 1964, dopo il militare negli alpini, è passato al “Nuovo Giornale” su invito di don Giuseppe Venturini. Contemporaneamente iniziava la sua attività principale, l’insegnamento di italiano e storia, impegno che ha svolto, fino alla pensione, in tre istituti superiori piacentini: “Romagnosi”, “Einaudi” e “Tramello”.
Docente quasi sempre nel triennio, ha arricchito il suo lavoro con l’insegnamento della storia piacentina attraverso apposite dispense, mentre in letteratura i suoi allievi portavano alla maturità, con poeti come il Porta e il Belli, anche il piacentino Faustini (tra l’altro dal febbraio 2004 è presidente del Premio nazionale di Poesia dialettale Faustini). È stato, inoltre, tra i promotori di una nuova stagione del giornalismo studentesco, a cui ha dedicato un libro (“Il giornale d’istituto”) giunto alla seconda edizione.
Nel giornalismo si è spesso interessato di cronache culturali e questo lo ha portato a sviluppare un proprio impegno nella ricerca: da anni è consigliere del Comitato di Piacenza dell’Istituto per la storia del Risorgimento nei cui convegni spesso interviene con propri contributi. Nel 1970 ha firmato il suo primo libro (una guida della diocesi) a cui se ne sono aggiunti nel tempo diversi altri. Dal 1997 è responsabile dell’Ufficio Stampa della diocesi di Piacenza-Bobbio e in questo periodo ha rivolto il suo impegno ad una pubblicistica tesa ad approfondire fatti e personaggi del mondo religioso.
Per la Storia di Piacenza (Ed. Tip.Le.Co.) ha curato per l’‘800 e il ‘900 il capitolo dell’industria, e, per i due tomi del ‘900, anche quelli del giornalismo, della scuola, del credito e dell’agricoltura. Figura tra gli autori della “Storia della diocesi” della Fondazione di Piacenza e Vigevano. 
Suoi libri sono dedicati a personaggi piacentini, alle chiese della città, alla Banca di Piacenza, ai santi piacentini, alle vie cittadine (2 voll.); con “Piacenza Cristiana” ha illustrato i possibili itinerari per “leggere” il patrimonio culturale religioso piacentino; ha dedicato monografie a G. Berti e ai preti A. Corbelletta, S. Pergolotti, F. Molinari, card. E. Tonini, S.  Dallavalle, A. Concari, G. Venturini, E. Coroli, G. Biolzi. Ha pure firmato i volumi sulla storia della Democrazia Cristiana a Piacenza, sul magistero del vescovo Luciano Monari, sulle parrocchie di Celleri di Carpaneto e del Corpus Domini in città e sulla missione diocesana in Brasile.


Nella biografia ufficiale aveva poi aggiunto lui qualche nota personale:

 
Fin qui la nota biografica del libro dell’Unicef che, secondo il progetto editoriale, doveva rispettare limiti ben precisi. Aggiungo qualche altra notizia e qualche commento personale.
Provengo da una famiglia di agricoltori: da mio padre, che non amava i discorsi pedagogici, ma preferiva l’esempio, ho appreso il valore della “parola data” ed il senso del dovere; da mia madre ho avuto una fede semplice, fortemente radicata nel cuore.
Ho prestato servizio militare nella Brigata alpina Julia, battaglione di addestramento reclute, con sede a L’Aquila, come responsabile dell’ufficio destinato a fare le carte d’identità dei soldati. Ai miei amici e colleghi alpini sono ancora oggi molto legato.
Sono giunto sia all’insegnamento (Italiano e storia nelle medie superiori, quasi sempre all’Istituto per Geometri Tramello) sia al giornalismo per caso, come capita spesso a molti; poi mi ha preso la passione.
Queste due  professioni, almeno come le ho svolte io, mi hanno dato la possibilità di avvicinare, prima di tutto, non tanto allievi a cui trasmettere nozioni o individui da intervistare, ma persone colte in un momento che, per forza di cose, dovevano misurarsi con me, pur da angolazioni diverse. Questo mi ha arricchito molto e mi ha portato a privilegiare, nella scelta di molte mie iniziative, il servizio all’altro. Non voglio essere frainteso e nemmeno apparire quello che non sono. Nel lavoro che ho svolto c’è stata e c’è anche una componente di orgoglio professionale. Penso che sia una malattia molto diffusa tra i giornalisti, ma di norma cerco la ragione ultima nel servizio al lettore. Una frase di un mio maestro mi è rimasta impressa dentro: “Occorre mettersi dalla parte del lettore”. Io ho sempre cercato di farlo con una regola precisa: rispetto degli altri e rispetto di me stesso.
In questa logica si muovono anche alcuni miei incarichi, ormai lontani, tutti di volontariato: direttore della rivista della Casa del Fanciullo di Padre Gherardo, direttore del periodico dell’Associazione degli Amici dell’Arte, direttore nel passato di “Qualescuola” ai tempi del Distretto scolastico n. 2 di Piacenza (la mia collaborazione con la Casa del Fanciullo è ancora quanto mai attiva). Sempre in questa logica sono nati alcuni libri dedicati all’Hospice di Borgonovo V.T. (e al suo personale) dove ho potuto stare accanto a mia moglie Gabriella negli ultimi mesi della sua vita: “Oltre il dolore” (2008, Fondazione di Piacenza e Vigevano) e poi con Itala Orlando: “Hospice a colori” (GL editore 2010) e “I racconti dell’Hospice” (Editrice Berti, 2011). Ho diretto, inoltre, fin dall’inizio, la rivista trimestrale “Hospice”.
Per l’impegno nella cultura piacentina la Famiglia Piasinteina il 26 novembre 2011 mi  ha conferito il titolo di “Piacentino benemerito”; altri importanti riconoscimenti: il 28 gennaio 2013 il quotidiano “Libertà” mi ha consegnato una targa artistica per il lungo impegno a favore del giornale; il  7 giugno 2015 la parrocchia cittadina del Corpus Domini  mi ha assegnato il “Campanile d’oro 2015” per aver realizzato e offerto alcune pubblicazioni sulla storia della chiesa di strada Farnesiana e della relativa parrocchia.
Nella scelta del volontariato si muovono pure tutte le iniziative promosse come responsabile dell’ufficio stampa della diocesi di Piacenza-Bobbio, incarico che tenuto fino all’inizio del 2017 quando ho dovuto lasciarlo per motivi di salute.
Nel 2014 la Deputazione di storia patria per le province parmensi mi ha designato, dopo consultazione, “socio ordinario”.

Fausto Fiorentini

Nella foto di Mauro Del Papa, da sinistra, Fausto Fiorentini insieme all'amico Ferdinando Arisi.

Pubblicato il 31 maggio 2022

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