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Il Vescovo alla Messa delle Genti: siamo una bella macedonia

Messa delle Genti off


Una festa di luce e colori, un connubio di popoli e culture, è stata la “Messa delle Genti” in cattedrale a Piacenza, il 6 gennaio, nella solennità dell’Epifania.
La celebrazione, presieduta da mons. Adriano Cevolotto, alla presenza dei padri Scalabriniani e numerosi sacerdoti, è stata veramente un segno per evidenziare come la Chiesa di Piacenza-Bobbio abbia assunto in questi anni un volto nuovo: quello di una grande comunità multietnica con culture e tradizioni diverse.

Un orientamento per il cammino
“Anche oggi come ieri milioni di persone si sono incamminati e si incamminano lungo le strade di questo mondo, seguendo una stella che gli orienti verso la speranza, e come allora anche oggi c’è chi turba il loro arrivo”: sono le parole di padre Domenico Colossi, direttore uscente della Migrantes diocesana, che ha introdotto la celebrazione, chiedendo al Vescovo un orientamento verso un cammino che conduca al Signore.
Dopo le letture proclamate in spagnolo, francese, inglese e italiano, e anche l’annuncio della data della Pasqua, pronunciato in più lingue, il Vescovo ha invitato, nell’omelia, ad alzare gli occhi al cielo, a guardarsi intorno, non con paura, ma con lo stupore capace di trasformare le cose.

Nessuno ha l’esclusiva del Vangelo
“Dobbiamo convergere tutti - ha aggiunto mons. Cevolotto - verso quella Betlemme che rappresenta la luce, cambiare lo sguardo per adorare il bambino”.
Quello che si deva fare - per il Vescovo - non è solo un aiuto per chi si rivolge a noi precario e bisognoso di sostegno. “Questo ci fa dimenticare che sono fratelli e sorelle in umanità con le loro ricchezze, alla ricerca di una luce che illumini e scaldi il loro presente e il loro futuro. Sono fratelli e sorelle immersi nella vita di Cristo, sono suo corpo e partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo. Corriamo il rischio - ha evidenziato mons. Cevolotto - noi piacentini, noi occidentali, di pensare che il corpo di Cristo sia anche per loro, dopo che lo è stato per noi. San Paolo dice che nessuno ha l’esclusiva e la primogenitura del Vangelo e della fede”.

Tutti veniamo da lontano
In ogni casa il presepe è incompleto finché non arrivano, all’Epifania, i magi, per cui -secondo il Vescovo - sarebbe un Natale senza conclusione, senza compimento se mancassero i magi.
“Tutti veniamo da lontano - ha proseguito mons. Cevolotto - è quel bambino che ci attira e ci dice che siamo giunti. C’è una distanza geografica, morale, spirituale, sociale da quel bambino. Distanza dice esclusione, dice estraneità, ma la distanza la percepiamo noi o la determiniamo con i nostri sguardi e i nostri giudizi rispetto al Signore Gesù, al suo venire in mezzo a noi. Siamo tutti lontani e, allo stesso tempo, tutti vicini. Un annuncio, una stella, una testimonianza ci raggiunge e ci fa sentire che c’è qualcosa di vero, di importante, di bello per noi tutti. Ogni distanza - ha spiegato il Vescovo - può essere colmata con una stella in cielo sopra di noi e un desiderio nel cuore che ci fa mettere in cammino”.

Il carisma del santo Scalabrini
Significative sono state le preghiere dei fedeli proposte da comunità provenienti da Sri Lanka, Ucraina, Nigeria, Albania e Congo.
Dopo i riti di comunione, un gruppo di bambini si è portato davanti al Vescovo che ha dato loro la benedizione, pregando perché non manchi mai il pane e la pace a tutti i bambini del mondo.
Al termine della celebrazione mons. Cevolotto ha ringraziato tutti i presenti, le varie comunità del mondo, rappresentate da numerose bandiere che hanno colorato la liturgia, e in particolare il gruppo dell’Ucraina e il coro multietnico che ha accompagnato la messa con canti in diverse lingue. “Un grazie poi - ha aggiunto il Vescovo - ai padri e alle suore scalabriniane che, con la loro presenza, ci ricordano il carisma che il santo Scalabrini ha consegnato alla nostra Chiesa, un grazie anche la altre famiglie religiose, e questa variegata presenza ci ricorda, come ha detto papa Francesco, che siamo proprio una bella macedonia…”
A tutti i partecipanti è stato poi consegnato un biglietto augurale a firma del Vescovo che riproduce un’icona natalizia della tradizione cristiana copta.

Riccardo Tonna

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Nelle foto di Carlo Pagani, la Messa delle Genti in Cattedrale a Piacenza.

Pubblicato il 7 gennaio 2023

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