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«Il Germoglio in tavola», aperto il bar-ristorante

RistoranteIlGermoglio

Ci sono tutti i piatti della tradizione piacentina, dagli anolini ai tortelli passando per i pisarei e fasò, ma non ci si dimentica degli arrosti e per chi ha esigenze particolari ecco le succulente specialità vegetariane. Il tutto con prodotti locali come le uova, la carne della Val Tidone e il pane fatto in casa.
La Cooperativa Il Germoglio, che fra pochi giorni festeggia i 38 anni di attività, non si ferma mai e dalla fine del 2018 propone anche il bar-ristorante “Il Germoglio in tavola”.

Come tutte le attività della cooperativa, anche la nuova nata inserisce alcuni lavoratori disabili.
«Attualmente sono due – spiega la responsabile del personale Manuela Silva – ma siamo appena partiti e l’organico è ridotto. Ci auguriamo che l’attività cresca e con essa la possibilità di inserire persone svantaggiate».
Un’operazione che sembra semplice, ma nasconde problemi organizzativi non da poco. L’approccio con il cliente è spesso un ostacolo per persone con difficoltà, inoltre spesso queste persone non riescono a muoversi autonomamente da casa al ristorante, per cui è necessario organizzare dei turni che tengano in considerazione le loro esigenze di trasporto. «Far convivere le esigenze di tutti è complicato, ma stiamo lavorando per la soluzione più adatta».

RistoranteIlGermoglio2"Il Germoglio in Tavola" si trova in un locale nuovo, moderno e accogliente posto al centro della cooperativa.
Il ristorante è aperto sia a pranzo che a cena, è chiuso il lunedì e la domenica sera.
A pranzo è possibile scegliere anche il menù a prezzo fisso, la sera è solo servizio alla carta.
P
er prenotazioni telefoniche: 366.3001664.

La ristorazione completa l’offerta di servizi già presenti al Germoglio: Garden, Bottega alimentare Bio, Fattoria didattica con la presenza di diversi animali e spazi verdi attrezzati.

Il Germoglio fu la prima cooperativa sociale di Piacenza per l’inserimento in contesto lavorativo di persone disabili e negli anni si è notevolmente strutturato e ha diversificato le attività per dare sempre maggiori spazi occupazionali.
Attualmente sono più di sessanta le persone che lavorano in cooperativa, di cui 26 svantaggiate.

Pubblicato il 23 gennaio 2019

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