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«PHOTO '20», tre mostre a Fiorenzuola

mostra Mariella Rosi fiorenzuola ottobre 2020

Nell'ambito di PHOTO '20, a Fiorenzuola nel pomeriggio di sabato 17 e nella mattina di domenica 18 ottobre saranno inaugurate tre mostre fotografiche: presso la Galleria/Atelier SMART, presso la Chiesa della Buona Morte e presso la sede del CCF.

L'ombra è un architetto di Franco Nazzani
Inaugurazione sabato 17 ottobre alle ore 17:00 presso l'Atelier/galleria SMART, via Liberazione 12 a Fiorenzuola d'Arda
Franco Nazzani, noto al grande pubblico come regista teatrale, è da sempre appassionato di fotografia e, dopo la sua mostra del 2016 al CCF con la quale si è cimentato con successo con il controluce, si ripropone analizzando ora l'ombra nel contesto urbano della nostra città. Nazzani, che nelle sue immagini coglie le ombre come elemento grafico su edifici, vie e piazze, presenta sinteticamente così la sua mostra: "Ho sempre cercato di guardar mondo come volevo che mi vedessero: con ATTENZIONE e un poco di... amore.."
Orari mostra: Domenica 18 ottobre:  9:30-12  ; Mattina: Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì e Sabato: 9:30-12; Pomeriggio: Martedì, Mercoledì 16 -19 ; Anche su appuntamento (escluso festivi): tel. +39 347 4517087 INGRESSO LIBERO; Chiusura 1° novembre 

Ugo Borlenghi: un Artista di Mariella Rosi
Inaugurazione Domenica 18 ottobre alle ore 10  presso la Chiesa della Buona Morte, via Liberazione a Fiorenzuola d'Arda. Il Circolo Cine-Fotografico di Fiorenzuola, nell’ambito delle iniziative promosse ogni anno in occasione della festa del Santo Patrono San Fiorenzo, dedica una mostra all’artista fiorenzuolano Ugo Borlenghi recentemente scomparso. La mostra realizzata nella splendida cornice della chiesa della Buona Morte, si divide in tre sezioni; alcune opere tracciano l’importante momento culturale raggiunto da Borlenghi nella scultura, acclamato anche da meritati consensi internazionali, alcune fotografie eseguite dall’autore nella sua prima fase artistica, mai banale, sempre con una visione d’avanguardia, ed infine una breve panoramica di immagini di Mariella Rosi, esponente di spicco del CCF, dedicate all’amico Ugo, scattate durante alcune fasi del suo lavoro.
La mostra è un meritato tributo ad Ugo Borlenghi, vero artista fiorenzuolano che fin dalla gioventù ha vissuto e praticato il richiamo dell’arte nelle sue varie espressioni: fotografia, pittura, scultura, poesia, ottenendo nel corso degli anni brillanti risultati. Non amava l’improvvisazione: i suoi lavori erano il frutto di un costante impegno e di una ricerca indefessa e approfondita. E’ stato fotografo professionista e ancora oggi tante coppie ne conservano la memoria sfogliando il loro album di nozze; Ugo era un perfezionista, trascorreva lunghe ore nella sua “camera oscura” dove sviluppava e stampava lui stesso le foto in bianco e nero, che dovevano essere perfette. Con l’avvento del digitale ha accantonato le sue macchine a telemetro e a reflex e si è dedicato alle riprese fotografiche a livello amatoriale, ma anche qui elaborava al computer le sue foto, che erano il prodotto di una sintesi tra strumentazione, conoscenze tecniche e sensibilità artistica. Nel 1995 con la collaborazione di molti artisti piacentini (tra i quali Stefano Sichel, Viviana Faiola, Massimo Meucci e altri valenti nomi della cultura nazionale) forma il gruppo denominato TRANSVISIONISMO, gruppo d’avanguardia artistica incentrato sull’astrattismo. Vastissima è la documentazione relativa alle mostre d’arte a cui partecipava e alquanto ricco è anche l’archivio delle foto delle sue opere di pittura e scultura. A Fiorenzuola molti lo ricordano e lo stimano per aver promosso l’arte nella nostra città (con il patrocinio del Comune) attraverso le mostre di quadri e sculture di pittori e scultori provenienti da tutt’Italia, prima nel foyer del Teatro Verdi e poi, quando sono iniziati i lavori di ristrutturazione, nell’atelier d’arte “I sassi” in via Carducci. Persona cordiale e disponibile, ma umile e silente come le sue sculture denominate “Forme silenti”, definite da un critico d’arte “forme solidificate della spiritualità”, ha affidato le sue riflessioni sull’uomo, sull’arte e sulle sue opere a un libro “Tra sguardi e pensieri” passeggiata contemplativa nella poetica delle forme silenti. 
Orari mostra:Tutti i giorni dalle 9:30 alle 12  e dalle 16  alle 19 ; INGRESSO LIBERO; Chiusura 1° novembre  

Un bosco per amico di Luigi Peveri
Inaugurazione Domenica 18 ottobre alle ore 10:30 presso la sede CCF in piazza Caduti 1 a Fiorenzuola d'Arda.
Il mondo di Luigi Peveri in questa mostra è la natura. Le sue foto sono una forma di devozione alle forme del reale, non splendidi e asettici panorami, ma malinconiche e misteriose elegie che immortalano lo splendore infinito e mai replicabile delle diversità della terra. Il fotografo percorre il mondo con molta umiltà nello sguardo e scandaglia l'esistente per scandire l'esistenza. Nei suoi impeccabili bianchi e neri traduce gli elementi naturali in segni, arrivando ad una scrittura di ideogrammi che esalta e compone armoniosamente le tante qualità formali del paesaggio.
E' evidente un preciso richiamo al pittorealismo di A. Stieglitz secondo cui la pratica artistica raggiunge il suo culmine quando trova "una identificazione spirituale con il mondo".
Luigi Peveri è profondamente consapevole dell'importanza fondamentale della tecnica, di quanto essa sia determinante per adoperare al meglio lo strumento macchina e sfruttarne le infinite possibilità per dar vita a immagini che riflettano ciò che proviamo di fronte all'infinito e magnifico spettacolo della natura. Peveri segue una pratica ormai antica: con la sua Leica impressiona la pellicola e in laboratorio stampa personalmente i suoi scatti. Se il negativo è il risultato tangibile di questa arte che chiamiamo fotografia, la stampa corrisponde alla performance artistica a pieno titolo. L'opera di Peveri è molto vicina a quella di Ansel Adams che sosteneva che "una fotografia è fatta e non presa" in questo senso l'esercizio della performance è per Peveri soprattutto un felice esempio di scrittura e composizione, di controllo razionale di sensibilità e sapienze artigianali. I bianchi e neri eleganti e calibratissimi delle foto di Peveri sono l'equivalente del terzo grado supremo della pittura cinese shen pin, quella più vicina allo spirito divino.
Peveri rappresenta l'intesa innata uomo natura: dominando perfettamente l'invadenza e l'eloquenza della luce cattura l'istante in cui la luce con grande saggezza "dice" ciò che noi avvertiamo dentro. Vero e proprio grande maestro della composizione, e della stampa Peveri applica alla pratica fotografica una severa disciplina dello sguardo e dell'attesa affinché la percezione della natura avvenga su di noi attraverso ritmi mai banali e aggressivi, in tranquillità e con una buona dose di solitudine e lentezza. Nei suoi scatti la natura diventa protagonista assoluta che non ci stanchiamo mai di ammirare. Uno sguardo, il suo, severo, ordinato ed esclusivo, verso una sorta di simbiosi arcaica e arcana con la natura, che esclude ogni forma di ridondanza, ma che cerca il meraviglioso. No ad una visione turistica e dunque aggressiva del paesaggio: la sensibilità di Peveri abita il pittoresco con estrema e controllata distintività ed eleganza e volge a celebrare la bellezza: Le foto di L. Peveri ci fanno percorrere gli orizzonti invisibili e profondi dell'essere e del sentire.

Eles lotti Storica dell'Arte

Orario mostra: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, dalle 21. 30 alle 23; Festivi dalle 10 alle 12 - dalle 17 alle 19; INGRESSO LIBERO; Chiusura 1° novembre 

Nella foto, l'artista fiorenzuolano Ugo Borlenghi nella mostra di Mariella Rosi

Pubblicato il 6 ottobre 2020

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