Lasciamoci ferire dalla Parola e dall'Eucaristia
Oggi (15 ottobre, ndr) la preghiera rivisita la figura di Santa Teresa d’Avila, Vergine e Dottore della Chiesa.
La sua vita fu tutt’altro che un sepolcro imbiancato: visse inizialmente con superficialità, senza adesione al Signore, ma preferendo le chiacchiere del mondo, fino a quando il suo cuore cominciò a urlare, proprio davanti a un quadro in cui gli occhi di Gesù squarciarono il velo che rivestiva la sua vita. Davanti a quella grazia si lasciò cambiare il cuore, vedendosi inondare e trasformare dall’umanità e dall’amore di Gesù.
Da quel momento non ci fu più spazio per altro che per la preghiera e per l’amore di Cristo.
Teresa d’Avila era figlia del suo tempo ma seppe mettere Cristo al centro del suo insegnamento. Un rapporto di esperienza concreta e non millantato.
La sua vita venne dedicata senza compromessi alla ricerca di Gesù Cristo e ad accompagnare le anime che ne erano distanti. Si sentì istruita dalla tenerezza di Dio e riconobbe la sola verità nel “libro di Dio”, affermò lei stessa.
Ecco l’importanza dell’ascolto “a tu per tu” della Parola e dell’Eucaristia, in una vita spirituale degna di Cristo.
La sua conversazione con Dio divenne vita vera e non speculazione intellettuale, brillò per la capacità di leggere l’intimo del cuore dell’uomo, guidata da Dio, nella verità e con dolcezza.
Come abbiamo da imparare da questi santi!
Il rischio per noi è di diventare ipocriti senza neppure accorgercene. Lasciamoci ferire dalla Parola di Dio e dall’Eucaristia. Facciamo che la vita di Cristo diventi la nostra vita, non ci farà più paura nulla.
A questa nostra generazione “sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti”, cioè di rendere conto a Dio di come abbiamo vissuto la vita, ma questo ci rende profondamente liberi da giudizi, da vincoli e catene. Quanta libertà ci dona il rapporto con il Signore, se lo viviamo realmente e in profondità.
Si parte dalla preghiera, unico luogo in cui trovare Dio, la colonna vertebrale della nostra vita spirituale.
L’umanità intera ha bisogno di Dio ma non è il mondo che decide, siamo noi a dire sì o no. Stiamo in piedi e camminiamo solo se sostenuti dalla fede e dalla verità di Cristo.
Amore domanda amore: se lasciassimo che il nostro cuore venga impresso dal nome di Dio, tutto ci verrebbe più facile e faremmo molto di più e senza fatica.
Quanto amore siamo in grado di esprimere a Gesù?
Amore significa essere disposti a tutto per qualcuno.
Estratto dalla Lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 15 ottobre 2020, memoria di santa Teresa d'Avila
a cura di
Gaia Leonardi
Pubblicato il 21 ottobre 2020
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