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La sorgente dell'amore

acqua

Oggi c’è la classifica delle migliori Università e chi frequenta le prime dieci della classifica, potrà dire di valere molto. Cerchiamo la scuola che ci offre di più, per dare più senso alla nostra vita.
Allora quale sarà il comandamento che davvero ci rende eccezionali?

La risposta di Gesù è: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, l’anima e la tua mente”.
Solo attraverso questa unione con Dio Padre, Gesù riconcilia i due rischi che corriamo costantemente quando pensiamo alla fede e alla nostra vita: amare Dio fino a disinteressarci degli altri, o amare gli altri fino a dimenticare Dio.

Amare: tutti parlano di amore e pochi lo vivono.
Com’è possibile amare il prossimo sinceramente, amare se stessi fino in fondo, amare Dio fino alla fine?

 


Tutti chiedono amore, tutti lo vogliono e noi lo riteniamo la chiave di lettura dei nostri giorni, importante è averne abbastanza o no.
Gli altri lo pretendono da noi, ma noi non ne abbiamo a sufficienza neanche per noi stessi.
Siamo come la donna samaritana che va al pozzo: Gesù le chiede da bere ma lei non può accontentarlo non avendone nemmeno per sé.

Non abbiamo l’amore.
Gesù ci vuole condurre a riconoscere che l’uomo non ha la fonte dell’amore. Non siamo in grado di produrre l’amore, noi lo generiamo solo se lo riceviamo.
Amare è espressione del dono della vita, perché primariamente in origine lo abbiamo ricevuto.

Se non sappiamo ascoltare Dio, non possiamo aspirare all’amore.
Dobbiamo sentire la Parola di Dio che ci dice che ci ama, che noi siamo preziosi ai suoi occhi e degni di stima.
Solo ascoltando dentro il proprio cuore questa piccola sorgente che può diventare un fiume, la parola “amore” come una goccia scaverà il cuore e formerà una nuova sorgente dove poter trovare beveraggio per se stessi e per gli altri.
Per questo abbiamo bisogno di Gesù Cristo e attraverso l’Eucaristia saremo i destinatari del vero messaggio d’amore che ci costruisce nel profondo: “Io ti amo”.
Allora potremo amare il nostro prossimo, perché avremo ricevuto ciò che è necessario per amare gli altri.
Amare è ricevere da Dio il sentimento per poi riversarlo sugli altri.
Allora non diventa così difficile ammettere che la cosa più preziosa nella vita è l’amore.
Grazie a questo dono di amore si riesce a vincere il male; rende possibile il sorgere di una comunità e di una famiglia, perché esiste insieme al perdono e alla misericordia.

Estratto dalla Lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 25 ottobre 2020, sul Vangelo secondo Matteo 22,34-40

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