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Barbieri a Conte: «Le chiusure indiscriminate affossano l’economia»

 Barbieri sindaco piacenza

“Signor presidente del Consiglio, nella mia qualità di sindaco di Piacenza, ritengo doveroso evidenziarle la grave situazione in cui versano i gestori di palestre, scuole di danza e impianti sportivi in genere». Inizia così la lettera che il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri ha inviato al premier Giuseppe Conte, per evidenziare i problemi dei più recenti decreti relativi alla pandemia. «In un recente confronto avuto dalla scrivente con una delegazione di titolari delle sopra indicate attività, è infatti emerso chiaramente che la maggior parte di loro non beneficerà (come non ha potuto beneficiare nei mesi precedenti) di ristori per mancati introiti o di sostegni per il rilancio. Di contro hanno sostenuto costi notevoli per adeguarsi ai protocolli, le cui misure sono però state travolte dal Dpcm 24 ottobre”.
“Vorrei far presente – prosegue Barbieri nella missiva - che le attività legate alle palestre e ai centri sportivi in generale, rivestono un ruolo fondamentale non solo per il benessere fisico ma anche per la funzione sociale ed educativa da sempre riconosciuta all’attività sportiva. Partendo dal principio condiviso che chi non è in regola e non osserva le prescrizioni deve essere passibile di chiusura, è emerso chiaramente come in realtà sul nostro territorio molti gestori stavano svolgendo l’attività in piena sicurezza al punto da aver superato i più stretti controlli dei Nas. Non da meno è grave la situazione in cui versano altre attività (bar, ristoranti, teatri ecc), che si sono in questi mesi adattati ai rigidi protocolli di sicurezza e sanitari con sforzi economici importanti, e che ora vedono irrimediabilmente compromesso il loro lavoro”.
“Quello che voglio evidenziarle è che le chiusure non possono essere indiscriminate, ma mirate ed orientate là dove vi sono aggregazioni e dove non si è in grado di assicurare i dovuti controlli finalizzati ad accertare il rispetto dei protocolli. In caso contrario la chiusura è solo un modo per affossare l’economia di un territorio senza produrre alcun beneficio per la tutela della salute. Chiedo quindi la giusta attenzione per i settori colpiti con le prescrizioni del Dpcm 24 ottobre e per tutte le attività che, a vario titolo, subiscono restrizioni a causa dei provvedimenti conseguenti al Covid – 19, affinché sia loro riconosciuto il giusto e doveroso sostegno economico che dovrà essere immediato ed efficace per garantire il proseguo della loro attività. Il fattore tempo è determinante non solo per sconfiggere il virus ma anche per la tenuta del sistema economico”.

Pubblicato il 3 novembre 2020

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