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Nel libro della Furlanetto un'inchiesta sul lavoro degli stranieri in Italia

furla

Valentina Furlanetto, giornalista di Radio 24, è stata l’ospite del corso Cives, dove ha presentato il suo ultimo libro “Noi schiavisti, come siamo diventati complici dello sfruttamento di massa”.
Un libro inchiesta sul lavoro di uomini e donne straniere nel nostro paese, che compiono mestieri duri, sottopagati e troppo spesso privi di diritti. L’articolo 1 della nostra costituzione definisce l’Italia una repubblica fondata sul lavoro ed il nostro paese è l’unico in Europa a sancire questo principio, sottolineando quale sia il valore del lavoro per diventare cittadini a pieno titolo ed acquistare un maggior livello di benessere personale.
Purtroppo le necessità di molte imprese che si trovano a competere in un mercato globale, oltreché l’esigenza di usufruire di servizi e merci a basso prezzo da parte dei consumatori hanno creato nuove forme di schiavismo talvolta legalizzate.
Attraverso le storie di spaccapietre cinesi, braccianti macedoni, badanti ucraine, rider africani, allevatori Sikh e bengalesi impiegati nei cantieri navali, la Furlanetto nel suo libro ha raccontato un paese che manda avanti gran parte della sua economia con il lavoro di schiavi e manovalanza in nero. La complicità tra padroni e consumatori è data dall’esigenza di voler spendere sempre meno per poter consumare sempre di più e nessuno può essere assolto da questa responsabilità, né le aziende, né la politica, né i sindacati, né le istituzioni e nemmeno i cittadini consumatori. Le ideologie progressiste e quelle populiste si dissolvono di fronte alle merci sottocosto e alla manodopera sottopagata. I migranti stessi, inseriti in questo ingranaggio, diventano sfruttatori dei connazionali in un meccanismo perverso alla luce del sole che pare non scandalizzare più nessuno.

Stefania Micheli

Pubblicato il 24 febbraio 2022

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