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Carcerati: preghiamo per il loro cammino di vita

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“Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che sono maltrattati, perché anche voi avete un corpo”. Questa frase della Lettera agli Ebrei cap .13, è stata lo sfondo della veglia di preghiera svoltasi il 23 febbraio, nella chiesa di Santa Franca a Piacenza, preceduta dalla liturgia eucaristica celebrata da don Pier Giovanni Cacchioli, parroco del Corpus Domini, e don Maurizio Noberini, parroco di Santa Franca.

La testimonianza di Policarpo

La liturgia, memoria di San Policarpo, ha permesso a don Pier Giovanni di ricordare il Santo, uno dei primi martiri cristiani, nato intorno al 70 e morto, bruciato vivo, nel 155 o nel 167. Vescovo di Smirne, ora Izmir in Turchia, alcune fonti lo dicono discepolo diretto dell’apostolo Giovanni, fu padre apostolico, insieme a San Ignazio di Antiochia, della chiesa d’oriente.
“La sua testimonianza - ha aggiunto - è un seme fecondo del cristianesimo che ancora oggi ricordiamo. In questa celebrazione vogliamo riconoscere come la storia ci conduce a Dio che manda avanti ogni evento e bisogna cercare di vedere il bene dove c’è, non solo quello da noi misurato”.

Liberaci dal male

Dopo la messa davanti è proseguita l’adorazione: una veglia di preghiera per i carcerati sul tema “Liberaci dal male” che è stata scandita dalla lettura di testi biblici e riflessioni. La Lettera agli Ebrei indica quale sia il modo più vero di fare memoria dei fratelli detenuti.
“Come se foste loro compagni”. Compagni: Cum panis! Espressione antica che deriva dal latino. Si tratta di coloro che mangiano lo stesso pane e che condividono l’esistenza con tutto quello che comporta: gioia, lotta, sofferenze, attese, speranze. Il compagno è colui che condivide la stessa sorte, la medesima condizione dell’altro; come se si trovasse nella stessa situazione.

Profonda comunione con i carcerati

Questo atteggiamento di prossimità della lettera agli Ebrei, ha aiutato i presenti a mettersi in profonda comunione con tutti i carcerati, privati della libertà, per concedere loro la grazia di una conversione e la possibilità di un vero reinserimento nella società. L'iniziativa prosegue ogni ultimo mercoledì del mese dalle ore 18.30.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 24 febbraio 2022

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