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IL LIBRO 
DELLA VITA

Viaggio attraverso le sculture
della Cattedrale di Piacenza

Di che segno sei? È una delle domande che sorgono leggendo “Il libro della vita”,
l’ultima pubblicazione di Gaia Corrao,
edita dal nostro settimanale e dalla Nuova Editrice Berti.

Il libro, 96 pagine tutte a colori, vede il sostegno delle aziende Valcolatte e Veryant;
è dedicato alla scoperta delle sculture della facciata della Cattedrale di Piacenza
e ai capitelli delle navate interne.
Si tratta di un avvincente percorso, corredato dalle foto di Carlo Pagani,
nella fede del Medio Evo capace di creare la cosiddetta Bibbia dei poveri,
parlando di Dio a tutti attraverso l’arte.

Ma torniamo al segno zodiacale.
Il portale centrale della facciata del Duomo presenta i segni zodiacali riletti,
secondo la visione medievale, alla luce della visione cristiana della vita.

Il libro, che ha un prezzo di copertina di 15 euro, è disponibile in redazione per gli abbonati a 5 euro.
Di questi, per i libri venduti, 2 euro saranno destinati a sostenere l’opera di suor Elisabetta Scaravaggi, piacentina di Gossolengo, missionaria in Venezuela, al servizio dei più poveri con le Clarisse Francescane del Santissimo Sacramento.

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di Gaia Corrao
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Pietre su pietre. A migliaia, o forse a milioni.
Eccole lì: ferme, immobili, una accanto all’altra, unite in un sodalizio senza fine realizzato da un esercito di scalpellini e architetti, muratori e maestranze varie che oggi non esistono più, nemmeno nella memoria dei loro discendenti. Di loro, di qualcuno appena, si ricorda forse giusto il nome, tramandatoci da qualche archivio di parrocchia o qualche libro storico ingiallito dal tempo e dall’umidità. Degli altri, la maggioranza, non si sa nulla. E nulla si saprà mai. Uomini destinati all’oblio.
Ma non importa. Non erano loro a dover passare alla storia, bensì l’opera delle loro mani. E in questo senso la missione è stata compiuta e con successo. Le loro creazioni sono ancora in piedi, solide, concrete, pesanti, dure, stabili come il monte Sion. E sfidano i secoli e i millenni, assetate di eternità.
Pietre che ormai non sono più soltanto materia.
Pietre che hanno una storia, un significato profondo, un messaggio da comunicare agli uomini di oggi, come a quelli di ieri.
Pietre che parlano.
Pietre vive.



LA BIBBIA DEI POVERI

La cattedrale di Piacenza è un’opera di stile romanico, iniziata nel 1122 e terminata nel 1233.
Cent’anni di lavori per insegnarci Dio, la Bibbia, la Madonna, Il Vangelo e non solo.
Cent’anni di lavori per mostrarci chi è l’uomo: i suoi vizi, le sue virtù, i suoi peccati, la sua vita.
Il tutto scolpito sulla pietra.

Se si potessero trasformare le pietre in pagine, la facciata della Cattredrale di Piacenza diventerebbe un libro enorme. Il grande libro della vita.
Quello che Camilian Demetrescu nel suo libro intitolato “Proverbi di Pietra” chiama: la Bibbia dei poveri.

44LibroDellaVitaTorniamo indietro di un migliaio di anni. A quell’epoca quasi nessuno sapeva leggere. Scrivere un bel libro del catechismo sarebbe stato tempo perso per la maggioranza delle persone, alle quali sarebbe rimasto per sempre inaccessibile.
Come insegnare Dio, allora? E la vita e la morte? E i misteri dell’incarnazione, passione e risurrezione del Cristo?
Come spiegare alla gente comune che la vita ha un senso, che non è legata al caso e che il peccato ha un peso, sulla coscienza e sul destino ultimo dell’uomo?

Niente di più innovativo che scolpire il tutto sulle pietre della cattedrale. Un luogo frequentatissimo... almeno a quei tempi e accessibile a tutti. Un luogo destinato a rimanere per sempre.

L’arte medievale non aveva lo scopo di denunciare la cattiva coscienza dell’uomo, né di esaltarne la sua divinità.
Suo obiettivo era semplicemente quello di far riflettere sul dramma della condizione umana e sulla Redenzione, come unico riscatto possibile della nostra umanità in crisi perenne.