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Il Vescovo scalda i cuori dei giovani piacentini

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È stata una straordinaria avventura quella vissuta dai giovani di Piacenza, il 29 luglio, nella prima tappa a Barcellona, durante il viaggio verso Lisbona nella GMG 2023.
Le strade di Barcellona, intrise di storia, arte e tradizione, sono state invase dalla gioiosa vitalità dei giovani pellegrini piacentini. Tra le numerose mete culturali ed artistiche della città, un luogo ha catturato il cuore di tutti: la maestosa Sagrada Família, l'iconica basilica disegnata dall'architetto visionario Antoni Gaudí. Questo imponente edificio, che sembra quasi un organismo vivente di pietra, ha fornito la cornice perfetta per la celebrazione della messa da parte del vescovo Mons. Adriano Cevolotto.
La messa celebrata nella Sagrada Família è stata un'esperienza profonda e toccante, con la magnifica architettura che ha amplificato la spiritualità del momento. Le vetrate colorate hanno filtrato la luce, diffondendo colori incantevoli
che hanno incantato l'animo dei giovani pellegrini.

Aprire il cuore all’ascolto

“È una gioia grande, al termine di questa prima giornata, - ha affermato mons. Cevolotto - celebrare la messa in questo stupendo luogo che va vissuto proprio nella liturgia”.
I santi di Betania: Marta, Maria e Lazzaro sono stati al centro della riflessione del Vescovo. “Questi fratelli, dichiarati amici di Gesù, - ha sottolineato il presule - sono indicati anche a noi come esempio e modello di vita cristiana. A Betania si esprimono le relazioni fondamentali di fraternità e amicizia”. Nella sua meditazione, mons. Cevolotto ha sottolineato tre aspetti di queste relazioni: l’ospitalità, la conversione e l’ascolto.
“Gesù entra nella storia, nel mondo - ha evidenziato il Vescovo - e porta con sé l’accoglienza. Chiede a ciascuno di noi la sua parte perché si compia la sua opera. Però l’ospitalità e la fraternità hanno bisogno di conversione. Cristo ci rivela che l’ospitalità non è l’affannarsi di Marta, ma è uno spazio creato nel cuore attraverso l’ascolto. Gesù domanda a noi di che cosa ci preoccupiamo, anche nelle nostre relazioni. Infatti spesso nascono rivendicazioni, gelosie, bisogno di riconoscimenti. Invece Cristo ci proietta in un’altra dimensione che è quella dell’ascolto, quella di essere, come Maria, ai piedi della croce. In questo modo Gesù ci dimostra che la diversità è ricchezza, e ognuno può aiutare il cammino dell’altro nella misura in cui si lascia interpellare”. Infine il Vescovo ha presentato la figura di Lazzaro che sembra non abbia un volto, ma in realtà annuncia la verità su Gesù è venuto a liberarci dalla morte.

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Un cammino di speranza verso Lisbona

Mons. Adriano Cevolotto, pronunciando il suo intenso discorso ha invitato i giovani a riflettere sulla propria fede, sulla compassione e sulla comprensione verso il prossimo. Le sue parole hanno scaldato i cuori dei presenti, infondendo speranza e incoraggiando ciascun giovane a perseguire la propria vocazione con coraggio e amore, a plasmare una fede più radicata e un senso di appartenenza ad una comunità globale.
Ora, i giovani di Piacenza
continuano il loro cammino verso Lisbona per partecipare all'evento principale della Giornata Mondiale della Gioventù con papa Francesco. Con i cuori aperti e l'anima ricolma di gratitudine, sono pronti ad accogliere l'esperienza che li attende.

Nelle foto, la messa celebrata da mons. Adriano Cevolotto nella Sagrada Familia.

Riccardo Tonna

Cosa mi sta veramente a cuore?

Le sensazioni e le riflessione dei giovani dopo la messa nella Sagrada Familia

Siamo i ragazzi e le ragazze della diocesi di Piacenza Bobbio e venerdì 28 Luglio ci siamo messi in viaggio per raggiungere Lisbona.
E così dopo tanti mesi di preparazione e attesa siamo finalmente partiti per la 37esima Giornata Mondiale della Gioventù; è un incontro di giovani di tutto il mondo con il Papa, un pellegrinaggio, una celebrazione della gioventù e un momento forte per l'evangelizzazione del mondo giovanile.
Entusiasmo, curiosità, eccitazione ma anche un po’ di timore: queste sono solo alcune delle emozioni e sensazioni che trapelano nell’aria dei sei pullman partiti da Piacenza in direzione Lisbona. Per mesi ci siamo preparati a questo grande giorno; tanti giovani cristiani riuniti dal Papa per celebrare e ringraziare il Signore.
Che forza l’amore che proviamo per Te. Ci smuovi, ci ospiti, ci accogli, ci doni. Niente più confini, pregiudizi, distanze. Siamo tutti qui riuniti per un’unica cosa, la fede in Te. Forse non ci assomigliamo, ma che importanza ha? Questo mondo ci tiene insieme, e Dio ci vuole così: uniti in fraternità con chi incontriamo.
Il viaggio è stata la prima sfida di questi 15 giorni all’insegna dell’avventura. Arrivati a Barcellona in gruppi abbiamo visitato la città. Basilica di Santa Maria del Pi, Cattedrale di Barcellona, visita nel Barrio Gotico, la Rambla, il mercato della Boqueria, Piazza di Catalonia, Casa Batlló e Casa Milà, la Barceloneta e infine siamo stati ospitati dal parroco della Sagrada Familia e dal Vescovo di Barcellona in Sagrada Familia e abbiamo partecipato alla messa in memoria dei Santi Marta, Maria e Lazzaro. Una celebrazione suggestiva, immersa in una cornice unica grazie all’opera di Gaudí.

Di cosa ci preoccupiamo in tutto il nostro fare? Qual è il cuore di ciò che facciamo? La cosa più importante? Ecco le domande che il nostro Vescovo Adriano ci ha posto durante l’omelia.
Marta, Maria e Lazzaro, tre fratelli dichiarati amici di Gesù e modelli, esempi di vita cristiana e di relazione con Gesù. A Betania si esprimono due delle relazioni fondamentali: là fraternità e l’amicizia. I santi della casa di Betania ci riconducono a queste sue relazioni, che desideriamo di vivere intensamente. Nel Vangelo di Giovanni ci viene presentato un Dio che accetta di essere ospite, un Dio che non sembra bastare a se stesso. Ci insegna ad accogliere con gioia l’ospitalità di Marta e dei fratelli.
L’ospitalità e la fraternità però hanno bisogno di conversione. Questo è il dono di Gesù che fa quando entra a Betania, quando accetta di entrare nella nostra vita lui modella, trasforma, converte le nostre relazioni. L’idea che ha Marta di ospitalità è un’agitarsi, un assicurarsi di non far mancare nulla agli ospiti. Ma Gesù rivela che l’ospitalità è altro, è uno spazio creato nel cuore attraverso l’ascolto.
Anche la fraternità è alle prese con la conversione. Pensiamo alle nostre relazioni che spesso sono prese dalla rivendicazione, dalla gelosia, dal bisogno di riconoscimento e apprezzamento. Maria però introduce, rivela a Marta l’importanza dell’ascolto, che è qualcosa che le sfugge. La fraternità non è aspettare che gli altri rispondano ai nostri criteri ma invece è proprio la diversità che è una ricchezza.

Lasciamoci interpellare su come noi viviamo là fraternità, l’ospitalità, il servizio. E lasciamoci alcuni interrogativi: perché mi agito così tanto? Cosa mi muove? Cosa mi sta veramente a cuore?

Gaia Parmigiani

Pubblicato il 31 luglio 2023

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