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Il Vescovo: abbiamo bisogno della fiducia dello sguardo dell'altro

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Contemplazione e cura, essere motivati, dare tempo, uscire da sé. Queste sono state le tracce della prima catechesi di questa GMG 2023. La cura per l’altro e l’intero creato, questione di passione e di impegno sapiente. È questo il filo conduttore che ci ha accompagnati.
Dopo esserci divisi in gruppi ci siamo riuniti e abbiamo affidato le nostre domande a mons. Roberto Farinella, Vescovo di Biella: “Come faccio a seguire il tempo di Dio quando il resto del tempo intorno a me mi impone un’altra strada? Come possiamo distinguere il bene dal male?”
Le catechesi si sono concluse con la messa presieduta dal vescovo Adriano che nella sua omelia ci ha parlato a cuore aperto.

Commentando Es 34,29-35 mons. Adriano ha racchiuso messaggi importanti per noi giovani: Mosè scendendo dal monte Sinai ha il volto raggiante ma non se ne rende conto. Ha bisogno che siano gli altri a farglielo notare.
“La bellezza del volto è che fa trasparire ciò che si prova e ciò che si è vissuto” spiega il vescovo Adriano. Infatti a Mosè non resta dentro la grazia che ha ricevuto, ma traspare dal suo volto. Il Vescovo ha continuato: “Noi siamo corpo: noi non siamo dei pensieri, delle idee ma noi siamo dentro un corpo che parla di chi siamo e parla di cosa c’è dentro di noi". Ma per comprendere questo abbiamo bisogno gli uni degli altri.

Mons. Adriano ci ha poi provocati così: “Il potere dei selfie: leggere nel nostro volto chi noi siamo. Ragazzi abbiamo bisogno di uno specchio ma attenzione perché può diventare la cosa più triste del mondo se ci illudiamo di piacerci, se ci fermiamo all’apparenza”. Ci spiega che sì abbiamo bisogno degli occhi, degli specchi, però quelli degli altri. Gli altri ci possono sottolineare cose che non ci piacciono, che ci fanno male, arrabbiare. Ma non ci siamo di aiuto se non ci diciamo la verità. È proprio questo il punto. Prosegue: “Abbiamo bisogno di qualcuno che ci vuole bene e che ci dice le ragioni del nostro valore. Proviamo a non essere falsi, diciamo la verità agli altri”. Con queste parole comprendiamo quanto la paura del fallimento sia una paura reale. “È segno di quanto dipendiamo e mendichiamo dalle aspettative degli altri, dal loro giudizio”. Per concludere il Vescovo Adriano ci ha lasciati con una preghiera: “Chiediamo al Signore di donarci la capacità di lasciarci guardare, amare perché solo uscendo dall’inganno dei selfie riusciremo a comprendere quanto ci sia bisogno della fiducia dello sguardo dell’altro”.

Gaia Parmigiani

Pubblicato il 4 agosto 2023

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