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Campioni nello sport e nella vita

fdf galli scarmagnani

Palazzo Gotico ha ospitato ieri la mattinata della Grande Festa della Famiglia dedicata al tema “Guerra o pace. Genitori e figli, un rapporto da costruire”.
A intervenire, coordinati da Ilaria Tiberio, sono stati il calciatore Giovanni Galli, a lungo portiere del Milan e della Fiorentina e convocato nella Nazionale campione del mondo con Bearzot, e il consulente familiare Marco Scarmagnani.

Galli ha raccontato l’esperienza vissuta con la perdita del proprio figlio Niccolò, morto a 17 anni scivolando in scooter su una strada bagnata mentre rientrava da un allenamento.
“Due aspetti - ha detto - ci hanno aiutato a convivere con questo dolore: l’amore che c’è sempre stato nella nostra famiglia e la fede. Nonostante ci sia un’assenza, io, mia moglie e le due figlie siamo stati sempre insieme. Forse avremmo dovuto chiedere anche un sostegno esterno per elaborare il lutto. Quello che noi abbiamo vissuto e stiamo vivendo ce lo siamo costruiti. La cosa davvero devastante è quando uno inizia a chiedersi: perché? Ma non c’è mai una risposta finale a questa domanda, se non la fede. Il Signore ce lo ha dato, ci ha fatto gioire con lui: Nicolò è stato 17 anni con noi e lo rivedremo”.

La famiglia vive di relazioni - ha affermato a sua volta Scarmagnani -, relazioni che non portano a una fusione, ma a una relazione vera dove le persone mettono in gioco se stesse. La consapevolezza che deve accompagnare i genitori è che «i figli ci guardano». Se i genitori si vogliono bene, anche con un amore imperfetto, questo dà ai figli la certezza che è possibile amarsi. I figli non hanno bisogno di genitori perfetti, ma di persone in continuo cammino, che sanno migliorare, che hanno il coraggio di cambiare”.

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