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«Il mio Natale di guerra»

Le feste natalizie di una volta raccontate dagli “Stagionati”

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“Il Natale più duro è stato quello del 1944. In via Mazzini allora funzionava la mensa popolare. Mi sono messo in coda con i miei due pentolini. A vigilare sull’ordine c’erano i soldati della Brigata Nera, armati. Mi hanno dato tre mestoli di brodo, tre fette di carne lessa ed, eccezionalmente, mezzo litro di vino bianco. Nel brodo la mamma ci ha cotto degli anellini di pasta. È stato il nostro pranzo di Natale. Per cinque persone”.
Mario Sala fa parte del gruppo degli “Stagionati”, un gruppo di amici in pensione che dal Duemila gira le scuole piacentine per trasmettere alle nuove generazioni la memoria della cultura e delle tradizioni locali.

Prima, durante e dopo la guerra: non si può prescindere da questa scansione temporale per raccontare come si viveva il Natale nella sua esperienza e in quella di Carla Nicolodi Torretta e di Gino Ruggeri, anch’essi colleghi degli “Stagionati”. “Mia sorella – ricorda Carla – insegnava a Pradovera e il nostro panettone era la pagnotta di farina bianca e patate che ci portava a casa per Natale”.

Leggi il servizio alle pagine 14 e 15 dell’edizione di giovedì 21 dicembre 2017

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