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E' iniziata la Quaresima

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Con la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri si è aperto il tempo della Quaresima. In serata, alle 20.30, si è svolta   la processione penitenziale dalla basilica di San Francesco alla Cattedrale, dove è stata celebrata la messa presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto. Durante la celebrazione si è tenuta anche l’iscrizione del nome nel Libro della vita da parte di cinque catecumeni (un italiano, un albanese, una nigeriana, un congolese e una bielorussa) che riceveranno il battesimo nella notte di Pasqua. “Narravano ciò che era accaduto loro lungo la via”: il tema del percorso diocesano, che abbraccia anche la Pasqua, si ispira all’episodio dei discepoli di Emmaus, immagine che accompagna l’intero anno pastorale. “Il centro della vita di ogni cristiano - spiega il sussidio diocesano - è la Pasqua. Non posso farmi portatore di qualcosa che per primo non ho vissuto. I due di Emmaus possono narrare agli Undici cosa è accaduto lunga la via perché l’hanno vissuto, perché ne hanno conosciuto la sofferenza e la gioia, la paura e la speranza”.
La prima Statio

“Accogliamo l’invito del Signore a ritornare Lui, mettendoci, nel silenzio, in cammino”: sono le parole di mons, Adriano Cevolotto all’inizio della Statio nella basilica di San Francesco in piazza Cavalli a Piacenza. “Il silenzio parli in noi per sentire il grido soffocato in gola di tante sorelle e fratelli che sono sotto un cielo da cui cadono bombe, segnati dalla devastazione della violenza”. È seguita la processione silenziosa che ha condotto i fedeli fino alla Cattedrale.

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Cinque catecumeni

La celebrazione ha assunto un significato particolare con l'ammissione ai sacramenti dell'iniziazione cristiana di cinque catecumeni (un italiano, un albanese, una nigeriana, un congolese e una bielorussa) e il rito di iscrizione, svoltosi dopo la liturgia della parola. Un momento di grande emozione, che ha sottolineato il cammino di fede intrapreso dai nuovi cristiani. Questi, nella notte di Pasqua, riceveranno i sacramenti del battesimo, della cresima e dell’eucaristia, segnando così il loro pieno ingresso nella comunità cristiana. Parlando dei nuovi cinque catecumeni, il Vescovo ha sottolineato che si uniscono alla comunità cristiana non come a un qualunque sodalizio in seguito alla quota di iscrizione. “Sono fratelli e sorelle nella fede, - ha affermato - amati dallo stesso Padre. Leggiamo nei loro occhi la gioia: il Signore li ha prediletti come ciascuno di noi”.

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Alimentare le passioni

Citando poi il messaggio di papa Francesco per la Quaresima, mons. Cevolotto ha evidenziato che è il Signore a commuoversi e liberare il suo popolo dalla schiavitù dell’Egitto. “Il faraone - sintetizziamo le parole del il Vescovo - aveva spento il sogno di Israele, immerso in un deficit di speranza che lo paralizzava. Anche noi siamo spesso in questo deficit, vittime di un fatalismo rinunciatario. Il tempo di Quaresima è un momento per recuperare motivi di speranza, con la volontà di cambiare per non cadere nell’espressione proverbiale da cui guardarsi: “Si stava meglio quando si stava peggio”. Cioè tendere a rimpiangere tempi peggiori che spengono il desiderio di una liberazione, di una terra promessa”. Riprendendo le parole di papa Francesco, mons Cevolotto ha invitato i presenti a scegliere da che parte stare e a decidersi, perché l’apatia, la mancanza di passione, alimenta una triste rassegnazione . “In questa Quaresima - ha detto il Vescovo - proviamo allora a dedicarci alle passioni per attaccare il cuore a qualcuno e qualcosa che ci permetta di uscire dalle nostre pigrizie. Appassioniamoci alla lettura della sacra Scrittura e alla preghiera, dedichiamoci alla cura di qualcuno e alla realtà comunitaria per uscire da quel piccolo mondo che è il nostro io, dalle nostre piccole cerchie”. Mons. Cevolotto, con queste parole, ha sollecitato tutti ad alimentare le passioni per convertire la propria vita.

La chiamata alla conversione

Il culmine della liturgia è stato il rito di benedizione e imposizione delle ceneri, durante il quale i fedeli hanno ricevuto sul capo le ceneri, simbolo di umiltà e ricordo della propria mortalità. Questo gesto, carico di significati, ha ricordato a tutti la chiamata alla conversione e alla speranza nel messaggio salvifico del Vangelo. La celebrazione del Mercoledì delle Ceneri, con la sua ricca simbologia e i momenti di intensa spiritualità, ha segnato l'inizio di un cammino quaresimale per la diocesi di Piacenza-Bobbio volto alla riflessione e al rinnovamento interiore.

Riccardo Tonna

Nelle foto di Pagani la celebrazione del Mercoledì delle Ceneri.
Pubblicato il 15 febbraio 2024

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