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Colletta per la Terra Santa. Patton (Custode): «Oggi dilatate il vostro cuore!»

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La Colletta per la Terra Santa, conosciuta anche come “Collecta pro Locis Sanctis”, è “un modo di partecipare alle sofferenze della comunità cristiana della Terra Santa e di venire incontro ai bisogni della Chiesa di Gerusalemme in questo momento di grande difficoltà”.
A ricordarlo è padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, che rilancia il suo appello in occasione del Venerdì Santo, giorno che la Chiesa universale dedica alla raccolta di aiuti per il sostentamento della vita che si svolge intorno ai Luoghi Santi.
La “Colletta per la Terra Santa”, infatti, nasce dalla volontà dei papi di mantenere forte il legame tra tutti i Cristiani del mondo e i Luoghi Santi.

“Dilatate il vostro cuore e aiutateci secondo le vostre possibilità, così anche noi potremo continuare a prenderci cura di questa Terra Santa e dei suoi figli” è l’appello di padre Patton che, al Sir, ribadisce che la Colletta “non è uno spreco di denaro o una perdita di tempo. Essa sostiene e mantiene i luoghi narrati nei Vangeli e che videro Cristo operare e predicare. Luoghi che danno anche una identità ai cristiani di Terra Santa”. I proventi della Colletta, aggiunge Patton ribadendo quanto già espresso nel suo Messaggio per la Colletta del febbraio scorso, secondo il mandato della Santa Sede, servono, quindi, a “prenderci cura dei luoghi santi, dimorarvi e farne luoghi di preghiera, essere accoglienti verso i fedeli locali e verso i pellegrini, e anche mettere in campo opere educative come le scuole, opere sociali come case per anziani e per le giovani famiglie, ambulatori e dispensari, opere di promozione umana attraverso la creazione di posti di lavoro”.

Il pensiero del Custode va all’apostolo Paolo che, nella Lettera ai primi cristiani di Corinto, li esortava a una colletta per Gerusalemme ricordando loro che ‘Il Signore ama chi dona con gioia’: “La colletta non è un’estorsione ma un atto di generosità” e “quando uno scopre la bellezza di poter donare secondo le sue possibilità è contento di farlo”.
A riguardo padre Patton esprime soddisfazione per “la generosità profusa da tanti verso i cristiani di Gerusalemme, Betlemme e Gaza in grande difficoltà per la guerra in corso”. “Sentiamo il bisogno della vicinanza e della solidarietà dei cristiani di tutto il mondo – conclude il Custode – attraverso la preghiera, perché siamo convinti che solo l’azione della grazia di Dio può cambiare i cuori e volgerli al dialogo, alla riconciliazione e alla pace. Poi una solidarietà e vicinanza attraverso il pellegrinaggio e infine, una vicinanza e una solidarietà anche attraverso la condivisione di risorse economiche”.
“Oggi – conclude Patton – noi frati della Custodia di Terra Santa ci facciamo mendicanti e ci rivolgiamo a voi perché il Venerdì Santo possa essere un giorno di solidarietà universale, un giorno in cui i cristiani di tutto il mondo si prendono concretamente cura della Chiesa madre di Gerusalemme, che in questo momento ne ha estremo bisogno”.

Colletta 2023

Nell’anno 2023 la Colletta di Terra Santa ha raccolto 6.571.893,96 euro, secondo quanto riportato dal Dicastero per le Chiese orientali che, per mandato della Santa Sede, è impegnato a dimostrare le necessità della Terra Santa e seguire le regole date da Paolo VI, che attraverso la sua Esortazione Apostolica Nobis in animo (I bisogni delle Chiese in Terra Santa), datata 25 Marzo 1974, diede una spinta decisiva in favore della Terra Santa. I territori che beneficiano di un sostegno proveniente dalla Colletta sono Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq. Negli ultimi anni, l’80% delle collette ricevute dai Francescani sono state destinate ad opere pastorali e sociali e solo il 20% ai Santuari. È importante ricordare che la Custodia riceve solo il 65% delle collette, mentre il restante 35% è destinato ad altre istituzioni che operano in Terra Santa. Le attività del Patriarcato Latino, per mandato della Santa Sede, sono sostenute dai Cavalieri del Santo Sepolcro e da altre istituzioni. Nello specifico degli oltre 6,5 milioni di euro ricevuti, il Dicastero per le Chiese orientali ha speso quasi 3,4 milioni di euro per la formazione accademica, spirituale e umana di seminaristi e sacerdoti delle Chiese poste sotto la giurisdizione della Congregazione per le Chiese orientali. Alla voce “Sussidi per l’attività scolastica” sono andati 2.246.597,72 euro di cui 961.363,42 al Segretariato di solidarietà, 824.459,43 euro alle Scuole del Patriarcato Latino di Gerusalemme e 460.774,87 euro alla Bethlehem University. 1.260.615,08 euro sono stati poi impiegati per sussidi ordinari destinati a Gerusalemme (222.986,16 euro), Giordania (18.582,18 euro), Iraq (90.123,57 euro), Libano (114.280,41 euro), Turchia (106.568,80 euro), Siria (185.821,80 euro), Iran (32.518,81 euro), Egitto (85.570,94 euro), Etiopia (218.340,61 euro) ed Eritrea (185.821,80 euro). A cui si sommano 107.613,24 euro di aiuti straordinari destinati a Gerusalemme(10.000,00 euro), Libano (28.194,54 euro), Siria (44.105,11 euro), Egitto (2.000,00 euro), Etiopia (10.000,00 euro) ed Eritrea (13.313,59 euro).

Papa Francesco per Gaza e Cisgiordania

Dopo lo scoppio della guerra del 7 ottobre scorso il Dicastero sta seguendo lo sviluppo della situazione, dimostrando la propria vicinanza attraverso la Delegazione apostolica a Gerusalemme, il Patriarcato Latino e la Custodia di Terra Santa. Papa Francesco, ha spiegato il Dicastero, ha l’intenzione di realizzare “un progetto con finalità umanitarie in Gaza o Cisgiordania che possa aiutare la popolazione a riprendere una vita più dignitosa e che possa creare opportunità di lavoro, a guerra finita. Questo progetto potrebbe essere realizzato con le offerte dei fedeli di tutto il mondo che partecipano alla Colletta per la Terra Santa”.

Daniele Rocchi

Pubblicato il 29 marzo 2024

Nella foto, padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa (foto SIR/Marco Calvarese)

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