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L’artigianato in questa fase tiene il passo

 artigianato estate 23

L’industria emiliano-romagnola vive un momento di calo, mentre le costruzioni riescono ancora a registrare risultati positivi. È quanto rileva l’indagine sulla congiuntura del settore Artigianato di Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna relativa al primo trimestre 2023.

L’ARTIGIANATO NELL’INDUSTRIA

La produzione delle imprese artigiane della manifattura regionale ha fatto registrare una diminuzione tendenziale (-1,2%) quindi un risultato inferiore rispetto al complesso dell’industria regionale nello stesso trimestre (+1,1%). Questo aspetto è chiaramente correlato alla dimensione aziendale delle imprese artigiane. L’andamento del fatturato valutato a prezzi correnti ha fatto segnare un incremento molto contenuto (+0,5%). Anche la dinamica del fatturato estero si è ridotta, ma è rimasta positiva (+1,1%) risultando superiore a quella del mercato interno. Il processo di acquisizione degli ordini ha subito un arretramento (-1,2%), sensibilmente peggiore di quello del fatturato. Gli ordinativi provenienti dai mercati esteri invece hanno mantenuto un andamento positivo rispetto al trimestre precedente (+0,7%). Il periodo di produzione assicurato dalla consistenza del portafoglio ordini si è ridotto lievissimamente, ma è risultato ancora elevato e pari a 8,2 settimane. Anche il grado di utilizzo degli impianti delle imprese si è mantenuto elevato riducendosi in maniera molto lieve dal 73,5 al 73,2%. Riguardo alla produzione, l’evoluzione in negativo ha confermato la chiara correlazione dell’andamento congiunturale con la dimensione delle imprese anche nel breve periodo. Questo è evidente per le imprese minori (-1,6%). Più lieve la flessione (-0,6%) per le piccole imprese.
A fine marzo 2023 le imprese attive ammontavano a 25.634 con una caduta del 3,1% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, pari a una perdita di 823 imprese. Appare evidente che le sole imprese artigiane hanno determinato oltre il 65 per cento della diminuzione della base imprenditoriale dell’industria. La tendenza alla diminuzione è presente in tutti i settori. In particolare, la riduzione della base imprenditoriale è stata determinata dall’ampia caduta nel settore della moda (-201 imprese, -4,6%), nell’industria della metallurgia e delle lavorazioni metalliche (-259 unità, -3,9%), nell’industria alimentare e delle bevande (-98 imprese, -3,3 per cento), dall’ampio raggruppamento della “meccanica, elettricità ed elettronica e dei mezzi di trasporto” (-89 unità, -1,7%), poi industria ceramica, del vetro e dei materiali per l’edilizia (-3,4%), e aggregato altra manifattura” (-85 unità, -2,4%). Riguardo alla forma giuridica, sono aumentate solo le società di capitale (+2,1 per cento, +91 imprese) giunte a rappresentare il 17,1%. Si sono ridotte in modo sensibile le società di persone (-355 unità, -5,2%) e hanno subito un calo le ditte individuali (-557 unità, -3,6%).
La tendenza positiva che caratterizza da 24 mesi l’artigianato delle costruzioni emiliano-romagnolo è proseguita anche nel primo trimestre 2023, ma a ritmi più contenuti. Il volume d’affari a prezzi correnti ha fatto registrare un nuovo incremento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+1,5%), ma la ripresa per le imprese artigiane del settore è stata chiaramente inferiore alla crescita del 3,0 per cento registrata dal complesso dell’industria delle costruzioni regionale, che ha visto le imprese medio grandi da 50 a 499 addetti realizzare l’incremento nettamente più rapido (+6,2%), mentre la crescita si è praticamente arrestata per le imprese minori (+0,3%).
A fine marzo 2023 la consistenza delle attive nelle costruzioni è risultata pari a 50.762, vale a dire 834 in meno (-1,6%). L’andamento risulta inferiore rispetto al livello nazionale (+0,1%), ma solo leggermente inferiore in confronto al totale regionale dell’industria delle costruzioni (-1%). La tendenza è legata alle imprese operanti nei lavori di costruzione specializzati (-1,5%, -669 unità), prima beneficiate dagli incentivi, ma ancora più quelle impegnate nella realizzazione di edifici (-2,4%, -162 unità).
Osservando la forma giuridica, l’unica componente in crescita è quella delle società di capitali (+9,8%, 403 unità), tanto che questa classe è giunta a costituire l’8,9% delle imprese artigiane attive nelle costruzioni. La flessione della base imprenditoriale artigiana è stata determinata dalla tendenza negativa delle ditte individuali (-1.094 unità, -2,6%) e dalla discesa delle società di persone (-2,8%, -127 unità). Infine, il piccolo gruppo delle cooperative e consorzi, più soggetto a oscillazioni per la sua ristrettezza, ha avuto un’ancora più rapida diminuzione (-8,5%).

Pubblicato il 24 luglio 2023

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