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Il museo dell’emigrazione “Scalabrini” entra nella rete cittadina

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Novità importante per il museo dell’emigrazione dedicato a Scalabrini: entra a far parte del circuito cittadino della “ReteMuseiPiacenza”, che vede già la presenza di: Musei civici di Palazzo Farnese, Museo civico di Storia naturale, Galleria d’arte moderna Ricci Oddi, Musei ecclesiastici diocesani, Opera Pia Alberoni, Fondazione Istituto Gazzola, Ente Museo Palazzo Costa, Piccolo Museo della Poesia, Fondazione di Piacenza e Vigevano. La rete nel periodo natalizio si impegnerà a organizzare visite guidate speciali. Intanto ha consolidato e rafforzato le nuove card promozionali di visita, della durata di 72 ore o con abbonamento annuale. Nell’occasione, è stato sottoscritto ufficialmente dai rappresentanti di tutte le realtà coinvolte il Protocollo d'intesa che rinnova, integra ed estende la collaborazione tra le istituzioni culturali e artistiche del territorio. Erano presenti alla presentazione Antonella Gigli, direttrice dei Musei Civici e dirigente del Servizio Cultura, Manuel Ferrari, direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto della Diocesi di Piacenza-Bobbio, Lucia Pini direttrice della Galleria d’arte moderna Ricci Oddi, Mario Magnelli, vice presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Giorgio Braghieri, presidente e legale rappresentante di Opera Pia Alberoni, Alessandro Malinverni, direttore della Fondazione Istituto Gazzola, Marco Horak, conservatore e responsabile dell’Ente Museo Palazzo Costa, Agnieszka Joanna Maksymiuk delegata dal rappresentante legale del Museo Scalabrini, Padre Domenico Colossi e Massimo Silvotti, direttore del Piccolo Museo della Poesia. Ha partecipato all'incontro anche Sergio Fuochi, presidente dell’associazione Insieme per l’Hospice, in quanto parte del ricavato legato agli incassi delle card andrà alla Casa di Iris. “Oggi è una giornata importante - ha detto la dirigente della cultura Antonella Gigli, facendo le veci dell’assessore Christian Fiazza, bloccato dal Covid - per la rete dei musei, perché la card è stata rinnovata, vede ora l’ingresso del museo dedicato a monsignor Scalabrini e la card viene modificata. Avevamo un biglietto cumulativo che durava un anno intero, permettendo ai visitatori di vedere una sola volta tutte le realtà museali piacentine. Abbiamo modificato trasformando la Card, che era rivolta soprattutto ai turisti. Sarà ora possibile visitarli anche più volte. Così sarà più utile per i piacentini o per chi viene più spesso a Piacenza”.

Si tratta di un abbonamento da 50 euro, con il quale si può visitare più volte le realtà museali. Tre euro dei 50 dell’abbonamento andranno, per volere delle realtà culturali, alla Casa di Iris, l’hospice cittadino. C’è anche quella da 35 euro per i turisti, per visitare una sola volta tutte le realtà museali cittadine, nel giro di 72 ore (tariffa ridotta a 20 euro per i giovani tra i 6 e i 26 anni e per gli over 65). Gratuità invece per i disabili (e un accompagnatore) e per i bambini sotto i 6 anni. Le tessere sono in vendita nelle biglietterie dei rispettivi musei e nelle librerie Fahrenheit, Pagine, Romagnosi, Coop e Saphira a Grazzano Visconti.

“È un’iniziativa giusta – ha dichiarato Manuel Ferrari (Diocesi)– la card è accattivante per il pubblico fuori città, abbiamo aderito volentieri all'iniziativa con Kronos e il percorso di salita alla Cattedrale. Dalla Diocesi dipendono anche i due musei di Bobbio, quello di San Colombano e Mazzolini: auspichiamo che a breve entrino nel protocollo. Adesso il nostro compito è quello di far conoscere di più ai cittadini la card. Non è una sfida facile, dobbiamo essere tutti solidalmente responsabili. Dobbiamo far conoscere questi strumenti”. “A mio avviso questa card – ha commentato Lucia Pini (Ricci Oddi) - individua due tipologie di pubblico differenti, offre offerte ben calibrate. La fidelizzazione del pubblico è importante, il godimento dei musei non deve essere episodico. Aumenta il senso di appartenenza alla città. Questi abbonamenti sono un lungo di partenza per avere più convenzioni, anche con negozi e attività commerciali”. “Questa rete dei musei – ha aggiunto Massimo Silvotti del piccolo museo della poesia - sta diventando qualcosa di significativo. Giusto dare una parte dei profitti al sociale”. Il vicepresidente della Fondazione, Mario Magnelli, ha lanciato un appello: “Non bisogna essere restii a fare marketing territoriale”.

“Siamo una fondazione privata – ha precisato Marco Horak (Palazzo Costa) - le visite da noi sono gratuite ma apprezziamo molto l'abbonamento cumulativo, è un valore aggiunto”. “Come istituto Gazzola l'abbiamo nel Dna di fare sistema e di collaborare per un progetto coeso”, è stato l’intervento di Alessandro Maliverni. Un invito a visitare il museo dell’emigrazione di Scalabrini è arrivato da Agnieszka Joanna Maksymiuk, delegata del rappresentante legale padre Domenico Colossi. “Abbiamo cercato fin dall'inizio – ha concluso Giorgio Braghieri (Opera Pia Alberoni) - di unire le forze per presentare il volto bello della città. Siamo ricchi di opere d'arte e sappiamo di non averle valorizzate in passato nel modo giusto. Dopo il Covid abbiamo ripreso con forza. L'abbonamento unico per i musei è un segno importante”.

Pubblicato il 29 novembre 2022

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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