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Storia del giornale

CARDUCCI

 

Alla media Carducci di Piacenza il merito non si misura solo con i voti, ma anche in base al percorso di crescita personale e alla partecipazione di ciascun alunno alle attività della scuola. È quanto emerso durante la cerimonia di premiazione di sei studenti delle ex classi terze (uno per sezione) che, nel triennio passato, hanno dimostrato impegno costante, senso di responsabilità, spirito di collaborazione e attenzione verso la comunità scolastica. Hanno ricevuto una borsa di studio Giorgio Polichetti, Noran Derder, Esra Kraja, Veronika Nimerowska, Martino Gardella e Imane Mastari. Nel corso della cerimonia sono intervenuti rappresentanti della scuola e delle istituzioni, insieme alla Banca di Piacenza, che ha sostenuto l’iniziativa. «Al di là della valutazione è importante per noi premiare gli studenti per essere stati cittadini consapevoli – ha spiegato la dirigente scolastica Monica Caiazzo – per aver dimostrato una partecipazione attiva, altruista e generosa nel contesto scolastico e nel territorio della città. Questi ragazzi hanno dimostrato una capacità di impegno molto significativa anche a beneficio dei compagni».
I sei vincitori sono stati scelti dai consigli di classe e dunque dagli insegnanti di questo istituto piacentino, che ha intrapreso un percorso didattico innovativo, una sperimentazione organizzativa e metodologica che sta trasformando gli ambienti e le modalità di apprendimento e che è arrivata ora al terzo anno. L’elemento più evidente è quello dei ragazzi che, anziché restare fermi nella loro classe ad attendere gli insegnanti, si spostano autonomamente e raggiungono le aule dedicate alle varie discipline.

Per conto della Banca di Piacenza è intervenuto Paolo Ghezzi, vicedirettore della sede centrale, che ha portato i saluti del presidente Nenna e del consiglio di amministrazione. Ghezzi ha ricordato il forte legame con il territorio della Banca di Piacenza, che nel 2026 festeggerà i 90 anni di attività. Una vicinanza ai piacentini che si concretizza anche attraverso il sostegno alla scuola, agli studenti e a chi sarà, un domani, chiamato a costruire il futuro. «Bisogna sempre avere la lungimiranza di fare le scelte giuste – ha detto Ghezzi – in modo da essere al passo con quello che succede». Il rappresentante della Banca di Piacenza ha poi aggiunto un incoraggiamento diretto agli studenti: «Condivido molto quello che ha detto la dirigente scolastica. Per noi, come banca, è fondamentale, è un dovere sostenere i giovani. Complimenti, siete stati bravissimi. A voi dico di coltivare con dedizione i vostri sogni, di non mollare mai e di andare sempre avanti, di impegnarvi con passione, perché vedrete che i risultati arriveranno. In bocca al lupo. Voglio anche ringraziare le famiglie, che penso abbiano dato un contributo fondamentale al vostro percorso di crescita, e soprattutto i professori per il lavoro svolto, per la passione e anche per quel po’ di pazienza che mettono ogni giorno in ciò che fanno. Penso che sia anche merito loro il raggiungimento di questi risultati».

L’assessore alle Politiche educative, Mario Dadati, ha invitato gli studenti a guardare al loro percorso con consapevolezza: «Voi sicuramente non siete il bel voto che avete preso. Siete molto di più. È importante non tanto il risultato che avete ottenuto, ma come avete vissuto i vostri tre anni in questa scuola media e come affronterete le nuove sfide». Accanto ai sei studenti che hanno ricevuto la borsa di studio è stata premiata anche l’autrice della mascotte della scuola, “Il Carduccio”. Nada Fermas è risultata vincitrice di un concorso interno che negli ultimi due anni ha coinvolto gli studenti, prima nel disegno e poi nella modellazione e stampa in 3D del simbolo ufficiale, un riccio i cui aculei sono formati da matite colorate.

In chiusura, gli studenti premiati – oggi iscritti alla prima classe delle scuole superiori – hanno risposto alle curiosità dei compagni più giovani. Un passaggio di testimone che racconta bene il senso del percorso educativo della Carducci.

Nella foto, la cerimonia di premiazione alla Carducci.

Pubblicato il 17 novembre 2025

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Mini viaggio nella storia del nostro settimanale

Il nostro settimanale nel 2010 ha compiuto cento anni: il primo numero usciva il 6 gennaio 1910. 

 Per festeggiare l'evento, nel marzo 2010, "il Nuovo Giornale" ha organizzato un convegno nazionale a cui sono stati invitati, tra gli altri, anche i direttori dei settimanali cattolici italiani aderenti alla Federazione dei settimanali cattolici italiani  (una realtà editoriale che in Italia “tira” ogni settimana un milione di copie). E' stata anche l’occasione per approfondire temi connessi alla comunicazione cattolica nazionale e locale: quello del giornalismo è un settore che tutti pensano di conoscere, ma  l’operazione non è poi così facile.

Restiamo ai nostri cento anni: celebrare un compleanno impegnativo, come quello di un secolo, comporta fatalmente il dover compiere un esame di coscienza sul cammino compiuto e, nel nostro caso, abbiamo dato l’incarico a Fausto Fiorentini di ricostruire la nostra storia. E Fiorentini lo ha fatto con un libro, stampato grazie al contributo della Banca di Piacenza. E’ un libro piuttosto corposo e nessuna pretesa che i nostri lettori si sentano in dovere di leggerlo: per questo abbiamo chiesto all’autore di presentarci, in alcune pagine che appariranno sul giornale in questi mesi, se non proprio la sintesi, almeno alcuni spunti sulla storia del nostro settimanale, quotidiano dal 1910 al 1926.

Vi presentiamo ora il nostro mini viaggio  nel giornalismo cattolico piacentino: Fiorentini si sofferma sui giornali cattolici piacentini che sono usciti nella seconda metà dell’Ottocento - primi del Novecento, prima del Nuovo Giornale; prende poi in considerazione le origini della Testata fino alle dimissioni del direttore Francesco Gregori, vittima del fascismo; passa successivamente a trattare degli anni tra fascismo  e democrazia con l’avvento della repubblica (sono gli anni della direzione Tonini); sarà poi la volta dei direttori Formaleoni-Venturini e di Ciatti e infine la situazione attuale.

 

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