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«In cammino nel Presepe», in uscita la seconda edizione del libro di Andrea Gobbi

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Cinquanta pagine in più, immagini più risolute grazie all’intelligenza artificiale, e poi riflessioni e approfondimenti e nuovi personaggi: esce in questi giorni la nuova edizione del libro “In cammino nel Presepe” di Andrea Gobbi, 58enne podenzanese, che torna in libreria a due anni dalla prima stesura. È un “viaggio” all’interno di un elemento fondamentale del Natale, che mette in luce la simbologia cristiana del Presepe. “Nella nuova edizione – spiega l’autore – trovano spazio nuovi personaggi, come la stella, il muratore, l’arrotino, la polentaia, il bottaio, il vasaio… E poi le immagini, che nell’edizione del 2023 erano a bassa risoluzione, sono state rinnovate con l’aiuto dell’intelligenza artificiale”.

Presepe, l’ultimo atto di fede

Secondo Gobbi, negli ultimi anni il Presepe spesso tende a uscire dal contesto cristiano. “Vengono inseriti personaggi nuovi, legati a usi e costumi locali, a culture diverse”, dice. Ma nonostante tutto, tra i simboli del Natale, “il Presepe resta l’ultimo atto di fede”. E continua ad avere senso, anche in una società in cui consumismo e materialismo talvolta non lasciano spazio alla spiritualità. Gobbi spiega che ci sono tre possibili disposizioni del Presepe: nella prima, evangelica, “la grotta è fuori dal villaggio, perché non c’è posto per il messaggio divino e il mondo tende a escluderlo dal suo contesto”; nella seconda, “secondo la visione cristocentrica di San Francesco d’Assisi, intorno alla capanna c’è il villaggio e Cristo è al centro della vita dell’uomo”; nell’ultima, “Cristo è rialzato, come a richiamare la sua regalità e a ribadire che la storia della salvezza è maggiore rispetto a quella dell’uomo”. Oggi, osserva l’autore, “siamo nel contesto in cui si tende a escludere il messaggio divino”.

Presepe o albero? Entrambi

Il Presepe non esclude gli altri simboli del Natale. “A casa mia faccio anche l’albero – dice Andrea Gobbi –: sono due cose diverse, l’albero dona l’atmosfera e la magia del Natale. Presepe e albero possono stare insieme, non è uno scandalo. A mio avviso è più scandaloso che in certi contesti pubblici si tenda a non fare il Presepe per paura di ferire altre culture. È il segno di una società che si sta sempre più scristianizzando a favore di una cultura iperlaicista. Non credo – afferma – che il Presepe possa dare fastidio a qualcuno”.

Presentazioni nelle parrocchie

Il volume di Andrea Gobbi è arricchito dalla prefazione di Riccardo Biella, responsabile del “Punto incontro don Eliseo Segalini”, e dalla postfazione di Pietro Scottini, direttore degli Archivi storici della diocesi di Piacenza-Bobbio. Si può acquistare su Amazon, in versione cartacea o e-book, oppure nelle librerie Romagnosi, Postumia e Berti a Piacenza. Il libro sarà presentato in alcune parrocchie della diocesi. L’autore lancia un appello: se una parrocchia è interessata a ospitare una presentazione, può contattare direttamente Andrea Gobbi oppure la redazione del nostro settimanale, che trasmetterà la manifestazione d’interesse.

Francesco Petronzio

Pubblicato il 25 novembre 2025

Nella foto, Andrea Gobbi autore del libro "In cammino nel Presepe”.

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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