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Settimana del Dono: le matricole «mettono radici»

furpianta

Anche quest’anno il campus di Piacenza dell’Università Cattolica ha celebrato la Settimana del dono con un gesto semplice ma ricco di significato: la piantumazione del nono filare del frutteto del campus, affidato alle mani delle matricole. Un momento simbolico che parla di crescita, cura e responsabilità, e che intreccia la formazione accademica con l’attenzione al Creato. Le studentesse e gli studenti del primo anno, rappresentanti dei diversi corsi di laurea, hanno ricevuto in consegna un giovane albero da frutto, emblema di un cammino che inizia e di un impegno che va oltre i libri. Ogni pianta sarà testimone della loro crescita personale e universitaria, un segno concreto di appartenenza a una comunità che crede nel valore del dono e nella custodia della natura.

A guidare la riflessione è stato don Luca Ferrari, assistente pastorale del campus: “La Natura e il Creato sono il dono di Dio per l’uomo. Dobbiamo garantirne la crescita e averne cura, perché la loro bellezza dipende anche da noi. Questi giovani alberi, come voi, stanno muovendo i primi passi: devono mettere radici, trovare equilibrio e forza. È un tempo prezioso, in cui comprendiamo che non bastiamo a noi stessi, ma siamo parte di una realtà più grande”. Il nuovo filare del frutteto non è solo un gesto ecologico, ma un simbolo educativo: piantare un albero significa assumersi la responsabilità di farlo crescere, prendersene cura e riconoscere il valore della pazienza e del tempo. È un invito a riflettere sul proprio ruolo nel mondo, sulla capacità di costruire relazioni solide e di contribuire, con il proprio impegno, al bene comune.

Un'iniziativa con cui il campus di Piacenza della Cattolica rinnova la sua vocazione a formare non solo professionisti competenti, ma persone consapevoli e attente al mondo che le circonda. Il frutteto del campus continua così a fiorire come spazio di incontro e simbolo di un’educazione che mette al centro la persona, la comunità e la cura della casa comune. Un filare dopo l’altro, anno dopo anno, il frutteto cresce insieme ai suoi studenti — ricordando a tutti che il sapere, come la terra, dà frutto solo se coltivato con dedizione e gratitudine.

Pubblicato l'11 ottobre 2025

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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