Podenzano, nuova vita per il dipinto di San Germano
Era già tra le opere custodite nella chiesa parrocchiale di Podenzano, ma annerita dal tempo e collocata in una posizione poco visibile. Questa mattina è stato "restituito" alla comunità in una nuova sede il dipinto che raffigura San Germano di Auxerre, sulla destra, ai piedi della Madonna con Bambino e al fianco di San Benedetto (nella foto sopra). L'occasione è arrivata in concomitanza con la festa liturgica del santo vescovo francese - la memoria cade il 31 luglio, ma la celebrazione solenne è stata anticipata alla domenica - a cui era intitolata la prima pieve del paese della Valnure, datata 450, solo due anni dopo la morte di Germano e tra le primissime pievi, secondo gli storici, della nostra diocesi.
Germano, pacificatore di popoli e testimone della vera fede
Il parroco don Fausto Arrisi ha ripercorso nella celebrazione del patrono “estivo” di Podenzano la storia del vescovo di Auxerre, pacificatore di popoli e difensore della vera fede contro l'eresia di Pelagio (con la costruzione della nuova chiesa per opera di mons. Zurla, consacrata nel 1940, a San Germano si è scelto di affiancare come protettore della comunità San Giovanni Bosco). Un santo poco conosciuto, ha ammesso don Arrisi, eppure molto attuale, sia per il suo servizio prezioso nel sanare discordie e divisioni in un'epoca travagliata, come quella che stiamo vivendo, sia perché anche il nostro clima culturale è pervaso - come hanno ricordato a più riprese papa Francesco prima e papa Leone oggi - della tentazione, come per i seguaci di Pelagio, di salvarsi con le proprie forze, tagliando fuori Gesù. Un rischio - ha evidenziato don Arrisi - a cui non siamo estranei: “possiamo fare tanto e bene, magari per Gesù, eppure senza Gesù”. San Germano è dunque un richiamo a mettere al primo posto la relazione con Cristo come sorgente delle proprie scelte e del proprio servizio, nella parrocchia come nella società, guardando alla dignità della persona e al bene comune.
Questa sera la civica benemerenza a Rosalia Serena
Alla messa solenne, animata dai canti della Schola Cantorum, alla presenza delle autorità civili e militari, non è mancato il gesto simbolico dell'offerta del cero da parte del sindaco Riccardo Sparzagni e la preghiera per chi ha responsabilità amministrative e civiche, oltre che per le famiglie del paese, gli anziani - oggi cade anche la Giornata mondiale di preghiera per i nonni - e i giovani. Ogni età della vita e ogni "chiamata” contribuiscono infatti alla costruzione di una comunità solidale. Questa sera, alle ore 21, nella piazza Ghisoni un ulteriore momento della festa sarà all'insegna dell'impegno per il paese: la civica benemerenza del Comune di Podenzano verrà assegnata a Rosalia Serena Rubini, presidente della Famiglia Podenzanese, volontaria in tanti settori - in primis la Croce Rossa al gruppo Dolci Mani che preparano la pasta fresca per gli anziani della casa di riposo ed altre iniziative -, già assessore e vicesindaco negli anni Novanta con la Giunta Maestri, ed assistente sociale.
L'offerta del cero da parte del sindaco Riccardo Sparzagni.
Il miracolo di Germano e la prima pieve a lui dedicata a Podenzano
Ma come mai Podenzano ha scelto come suo primo patrono il vescovo di Auxerre? Germano morì a Ravenna nel 448 durante una missione, lasciando come ultima volontà quella di essere sepolto nella sua sede episcopale. Secondo l'Historia Ecclesiastica del Campi, il corteo che accompagnava verso casa le spoglie del Vescovo - che cresceva di giorno in giorno - si fermò anche a Piacenza, presumibilmente in Sant'Antonino. Una donna, paralizzata, chiese di trascorrere la notte in preghiera accanto alla bara di Germano. La richiesta venne accolta. Al mattino, la donna era completamente guarita. In segno di riconoscenza, il marito - che era di Podenzano - dispose che nel suo paese si costruisse una pieve, che venne consacrata dal vescovo di Piacenza Mauro nel 450 e a intitolata al santo vescovo.
Il dipinto attribuito al parmigiano Clemente Ruta
Il dipinto che lo ritrae in preghiera con San Benedetto, ai piedi della Madonna e del Bambino, è una pittura ad olio attribuita al pittore parmigiano Clemente Ruta. La datazione è antecedente al 1741, quando il Ruta - la cui arte risente degli echi del Parmigianino e del Correggio - si trasferì a Napoli. Dall'originaria collocazione, ora la tela è ben visibile sotto la volta al termine della navata di destra, all'inizio del coro. A valorizzarla è l'originale cornice realizzata dall'intagliatore podenzanese Attilio Balduzzi con il fratello Maurizio.
L'iter del recupero è un piccolo esempio di come tante realtà si siano unite per ridare ai podenzanesi un'opera d'arte e di fede che arricchisce ancora di più la chiesa parrocchiale: hanno contribuito la sezione dell'associazione nazionale Alpini, la Proloco, la Famiglia Podenzanese, Antonio Gallinari, Silvano Rossi, Gabriele Segalini. Una menzione speciale don Arrisi l'ha riservata al parrocchiano che, per primo, ha avuto l'intuizione di spostare, per renderlo più visibile, il dipinto: Danilo Franchi. Una curiosità: del Ruta è certamente l'olio su tela "La visione di Sant'Ilario" custodito nella chiesa di Sant'Ilario Baganza in provincia di Parma, che presenta molteplici analogie con quello della chiesa di Podenzano, a partire dai ritratti dei due Vescovi, dall'ambientazione, dalla posa della Madonna con il piccolo Gesù (in quello di Sant'Ilario al posto di San Benedetto c'è però un angelo).
Nella foto di Camillo Murelli, le autorità presenti alla celebrazione, tra cui, in prima fila, il sindaco Riccardo Sparzagni
e la vicesindaco Raffaella Boselli, e, in seconda fila, la senatrice Elena Murelli, podenzanese.
Pubblicato il 27 luglio 2025
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