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Il Vescovo alla Veglia missionaria: dobbiamo essere terreni accoglienti, non impermeabili

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“Il nostro sguardo è miope, il nostro mondo è piccolo. Ciò che ci hanno restituito i nostri giovani, che hanno compiuto un viaggio missionario in Brasile è lo sguardo di una Chiesa grande come il mondo”. Così mons. Adriano Cevolotto è intervenuto alla Veglia missionaria che il 23 ottobre ha guidato nel Santuario di Roveleto. Una giornata animata dal motto voluto dal Papa, “Missionari di speranza tra le genti” che chiama tutti i cristiani alla vocazione fondamentale di essere permanentemente in cammino, in ricerca e in uscita.
La celebrazione presieduta dal vescovo Cevolotto ha visto anche la presenza di mons. Giancarlo Dallospedale, direttore del Centro missionario diocesano e di don Umberto Ciullo parroco di Roveleto affiancato da don Stefano Antonelli. Una serata di preghiera, musica, gesti e preziose testimonianze missionarie: quella del viaggio vissuto dal gruppo giovani della parrocchia di Roveleto a Picos, Fortaleza e Paulistana, e quella dei giovani della Diocesi di Modena-Nonantola missionari nell’Amazzonia brasiliana.


Testimonianze

“A Picos, abbiamo ricevuto una grande ospitalità e ci siamo sentiti a casa sottolinea Guido, giovane piacentino -. Abbiamo avuto modo di conoscere da vicino la storia del Brasile incontrando esponenti politici e gente comune. Qui i problemi sono tanti, tra cui quello dell’acqua, ma le persone lottano e si aiutano, nonostante le tante difficoltà”. 
“Siamo stati ospiti nelle comunità della diocesi di San Gabriel da Cachooeira, una diocesi grande come l’Italia – sottolinea Erika del gruppo dei giovani modenesi – qui abbiamo incontrato i giovani di un centro di accoglienza colpiti dalla piaga dell’alcol e delle droghe, abbiamo conosciuto da vicino storie di fragilità e di rinascita, di giovani che una volta usciti dalle dipendenze si mettono al servizio di altri che sono nel bisogno”.
Preziose le riflessioni donate dai giovani: “Come migliorare la Chiesa alla luce di quello che abbiamo visto in Brasile? Semplicità delle relazioni e il sentirsi parte di una Chiesa che aiuta chi è caduto e non lascia indietro nessuno. Ricordiamoci che ciò che facciamo qui, influisce anche altrove, tutto è interconnesso”.

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vescovo: coltiviamo coraggio e speranza  

“Abbiamo bisogno della freschezza di terre come quella brasiliana- sottolinea il vescovo Cevolotto -; terre con poche risorse, diversamente da noi che abbiamo ricchezza di storia e di possibilità ma rischiamo di perdere la fiducia. Siamo chiamati a coltivare il coraggio di gettare piccoli semi ma anche di essere il terreno che li accoglie. Essere terreni accoglienti e non impermeabili: anche questa è una dimensione di speranza”.

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Il mandato missionario 

Semi di speranza che “simbolicamente” sono stati donati a tutti i presenti dalle mani del Vescovo: una piccola bustina contenente semi e una bandiera di un Paese del mondo. Semi che possono essere veri segni di speranza fino agli estremi confini della terra, se tutti uniti nella preghiera e nell’impegno per la pace e capaci di gesti di carità.

Erika Negroni 

Nella foto, alcuni momenti della Veglia missionaria guidata dal Vescovo nel santuario di Roveleto.

Pubblicato il 28 ottobre 2025

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