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Giornata del Creato: recuperare la vocazione a «custodire e coltivare»

 creato

“La preghiera deve accompagnarsi a scelte concrete: “semi di pace e speranza” che, come il Regno di Dio, portano frutto nel tempo”: è, in sintesi, il messaggio che mons. Adriano Cevolotto ha lasciato nella Chiesa di San Pietro a Piacenza, dove il 24 settembre, si è svolta la Celebrazione Eucaristica per la Giornata del Creato. L’iniziativa, “Semi di pace e di speranza”, è stata promossa in sinergia da diversi uffici diocesani: Ufficio Missionario, Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso, Ufficio per la Pastorale Sociale e il Lavoro, Ufficio per la Pastorale della Salute e Caritas diocesana.

La “casa comune”

Durante l’omelia, mons. Cevolotto ha sottolineato come la cura del creato non sia solo un compito ambientale, ma una vera e propria via di giustizia sociale. Il maltrattamento della natura -per il Vescovo - colpisce soprattutto i poveri; la “casa comune” rischia di diventare campo di scontro per interessi e potere. Occorre abbandonare la logica del dominio e recuperare la vocazione a “coltivare e custodire”. Inoltre - per mons. Cevolotto - prendersi cura del creato significa anche costruire giustizia per le persone, inclusa la dimensione interiore e psicologica. Il contatto con la natura - ha poi sottolineato il presule - libera da ansia, frenesia e logiche di consumo, restituendo equilibrio, contemplazione e pace interiore.

Prendersi cura del creato e delle relazioni

Il tema dei “semi” ha guidato l’intera celebrazione, mettendo in evidenza come ogni gesto di responsabilità, ogni scelta orientata al bene comune, ogni impegno di cura e attenzione, diventa seme che germoglia in pace e speranza, anticipando il Regno di Dio che cresce silenziosamente nella storia. Al termine della celebrazione, mons. Cevolotto ha ringraziato la parrocchia di San Pietro e i vari Uffici diocesani per la realizzazione dell’evento. Ha espresso poi una gratitudine speciale al coro che ha sostenuto la celebrazione, espressione di cinque comunità della città e dintorni, definendolo un forma di "ecumenismo intra-ecclesiale" all'interno della Chiesa Cattolica.
La celebrazione dunque ha voluto essere segno di comunione e di rinnovata consapevolezza: il prendersi cura del creato è inseparabile dal costruire relazioni giuste e solidali, in un tempo in cui il mondo ha urgente bisogno di speranza.

Riccardo Tonna

Nella foto, la celebrazione eucaristica nella chiesa di San Pietro presieduta dal vescovo Adriano Cevolotto.

Pubblicato il 26 settembre 2025

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