«Mons. Cevolotto, un dono per la nostra Chiesa»
“La fedeltà dei santi si manifesta come un'esclusività totale per il Signore, dedicandogli l'intera esistenza”: con queste parole, mons. Adriano Cevolotto, ha presieduto, il 26 settembre, in Cattedrale a Piacenza, la solenne celebrazione in onore di Santa Giustina, copatrona della diocesi. La liturgia, concelebrata da numerosi sacerdoti, è stata sostenuta dai canti del coro della Cattedrale.
Gli anniversari
L’introduzione è stata affidata a don Giuseppe Basini, vicario generale, che ha unito al ricordo della giovane martire il ringraziamento per il quinto anniversario di ordinazione episcopale di mons. Cevolotto, definito “un dono del Signore per la nostra Chiesa”. Si sono anche ricordate le tappe significative di vita di due figure storiche del Duomo: mons. Anselmo Galvani, parroco emerito, che festeggia 70 anni di sacerdozio, e mons. Francesco Cattadori, presidente del Capitolo della Cattedrale, con 60 anni di ordinazione. Un riconoscimento particolare è stato rivolto anche al laico Simone Fermi Berto, che ha offerto per 23 anni il suo servizio liturgico in Cattedrale.
Ridimensionare il peso del fare
Nella sua riflessione, il vescovo ha posto al centro la radicalità della fede cristiana, descritta come una resa totale al Signore che passa attraverso l’abbandono degli interessi personali e l’accoglienza della logica della croce.
Mons. Cevolotto ha evidenziato come spesso si cerchi di “salvare la propria vita” evitando sacrifici e fatiche.
Parlando in prima persona, mons. Cevolotto ha condiviso che la fede e la sequela non sono mai astratte, ma radicate nella storia e nel contesto concreto. Infatti un cammino di purificazione interiore lo ha portato a ridimensionare il peso del proprio “fare”. Quindi - per il vescovo - occorre accettare ciò che appare un fallimento immediato, confidando che ogni gesto consegnato a Dio porterà frutto. Mons. Cevolotto ha concluso invitando i fedeli alla preghiera comune, chiedendo che lui stesso e l’intera comunità rimangano ancorati alla causa del Signore, e non a quella dell’amor proprio. L’auspicio è che vivere e donarsi per il Vangelo diventi la priorità condivisa da tutti.
Doni simbolici
Al termine della celebrazione, la comunità ha espresso la propria riconoscenza con alcuni doni simbolici: una targa ricordo a mons. Galvani e a mons. Cattadori, un quadro raffigurante un particolare della Cattedrale a Fermi Berto e, in un gesto di affetto e simpatia, una speed bike da camera al vescovo Adriano. Un dono insolito, ma carico di significato, pensato per lui che è molto sportivo e ama allenarsi per percorrere con passo sicuro le valli della diocesi.
La festa di Santa Giustina si è così trasformata in un’occasione per rendere grazie al Signore attraverso i volti e le storie di chi, da vescovo, da sacerdote e da laico, contribuisce ogni giorno a costruire la vita della Chiesa piacentina.
Riccardo Tonna
Nella foto, da sinistra, mons. Francesco Cattadori, il vescovo mons. Adriano Cevolotto, mons. Anselmo Galvani e Simone Fermi Berto.
Pubblicato il 28 settembre 2025
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