L'attualità di San Vincenzo de’ Paoli
“La nostra vocazione è di andare per tutta la terra ad accendere i cuori con l’amore di Dio”: è una delle frasi di San Vincenzo de’ Paoli citata da padre Nicola Albanesi, il 27 settembre, festività del Santo, nella Sala degli Arazzi al Collegio Alberoni di Piacenza. L’incontro, davanti ai sacerdoti e ai diaconi, presenti anche le dame della carità di San Vincenzo, è stato aperto dal saluto di don Giuseppe Basini, vicario generale della diocesi di Piacenza-Bobbio, e da mons. Adriano Cevolotto, vescovo di Piacenza-Bobbio, che hanno sottolineato il valore spirituale e pastorale dell’eredità vincenziana. Entrambi hanno evidenziato come l’esperienza di San Vincenzo diventa un invito ai sacerdoti di oggi a riscoprire la grandezza del proprio ministero, inteso come servizio alla Chiesa e alla società attraverso l’annuncio e la carità, inseparabili tra loro.
La riscoperta del sacerdozio
La relazione principale è stata affidata a padre Nicola Albanesi, Superiore del Collegio Alberoni, che ha proposto un approfondito percorso sulla vita e sulla missione di San Vincenzo de’ Paoli. Al centro del suo intervento la riscoperta della dignità del sacerdozio, maturata da Vincenzo attraverso un itinerario di conversione: dagli anni iniziali, segnati dalla ricerca di stabilità economica e di riconoscimento sociale, fino alla svolta decisiva che lo portò a riconoscere nel servizio ai poveri la vera essenza della vocazione sacerdotale.
La missione e la carità organizzata
Padre Albanesi ha ripercorso i momenti fondamentali della biografia del santo: l’incontro con Pierre de Bérulle e il movimento di riforma della Chiesa francese, l’esperienza pastorale a Clichy, le prime missioni tra i contadini, la nascita delle Confraternite della Carità e l’attenzione verso i galeotti e i più emarginati. Di grande rilievo è stata la sottolineatura della sua rivoluzionaria concezione del sacerdozio: non più legato soltanto al culto, ma pienamente immerso nella missione, nell’annuncio del Vangelo e nella carità organizzata.
Non mi basta amare Dio se anche il mio prossimo non lo ama
Il relatore ha evidenziato come San Vincenzo, nel suo cammino, sia passato da una visione individualistica della fede a una prospettiva comunitaria e missionaria, espressa nel suo celebre principio: “Non mi basta amare Dio se anche il mio prossimo non lo ama”. Una lezione che rimane attualissima per la Chiesa di oggi, chiamata a coniugare annuncio e carità, spiritualità e impegno sociale.
Dopo la relazione, i convenuti si sono spostati nell’attigua chiesa di San Vincenzo del Collegio Alberoni per la concelebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto, alla quale hanno preso parte anche le autorità cittadine. La giornata si è conclusa con un pranzo comunitario in Collegio, segno di fraternità e condivisione.
Riccardo Tonna
Nelle foto, dall'alto, al tavolo dei relatori il vescovo mons. Adriano Cevolottto, il vicario generale don Giusepep Basini e padre Nicola Albanesi, Superiore del Collegio Alberoni; il pubblico presente.
Pubblicato il 29 settembre 2025