Luca Bergodi: se il commercialista diventa ministro della comunione
Uno dei 58 nuovi ministri straordinari della comunione istituti a giugno dal vescovo mons. Adriano Cevolotto è il 56enne Luca Bergodi, marito, papà e, di professione, commercialista e revisore legale. Da un po’ di tempo si chiedeva come poter restituire quanto ricevuto dalla Chiesa e, così, quando don Pietro Cesena, il parroco dei Santi Angeli Custodi, sua parrocchia, gli ha fatto presente del corso organizzato dalla diocesi, si è messo in moto. “Sapevo poco o niente di questa figura ma volevo iniziare a darmi da fare sul serio in parrocchia” - spiega Luca.
Sollevare il capo dalla scrivania
Non ha ancora avuto modo di esercitare il nuovo mandato ma ha già iniziato ad alzare lo sguardo da carte e documenti che, nella routine lavorativa, spesso fagocitano. “La Chiesa - continua - aiuta a mettere al posto giusto anche il lavoro, ricordandoti che ci sono momenti in cui ci si deve riposare e il riposo è anche aiutare gli altri, uscendo dal proprio io”.
Il Corpo di Cristo
È stato sorprendente per lui vedere come la Chiesa ha istituito questo ministero, sulla centralità della Parola di Dio, dell’eucaristia e della comunità. Oltre a portare il Corpo di Cristo a chi non ha potuto prendere parte alla messa, si vive anche una piccola liturgia insieme. Un modo insomma per permettere alla persona in difficoltà di partecipare lo stesso, facendola sentire comunque dentro ad una dimensione comunitaria. Parte di un corpo grande e vivo è come si è sentito Luca durante questo tempo di preparazione all’incarico. “A volte si è concentrati molto su se stessi e sulla propria parrocchia ma è emozionante vedere invece la realtà gigantesca della Chiesa”.
Ministri della cura
Una realtà che fa della cura la propria missione, anche attraverso la figura del ministro della comunione, come ha spiegato in uno degli incontri del corso la dottoressa Itala Orlando, responsabile comunicazione e cultura della Fondazione “La Ricerca” e alla guida dell’Ufficio diocesano per la pastorale della salute. Aspetto, questo della cura nei confronti dei più vulnerabili, che al commercialista, papà di una ragazzina autistica, ha toccato nel vivo. “Quando ho sentito che portare l’Eucaristia vuole anche dire prendersi cura dell’altro e portare agli altri la cura, anche a livello comunitario, ho capito perché mi fosse arrivata questa chiamata”.
Chiamato a portare luce
Ad averlo emozionato molto è stata anche la solennità della celebrazione in occasione della festa del Corpus Domini. Di fianco al Vescovo durante la processione - seguita alla messa - da San Giovanni in Canale fino alla basilica di Santa Maria di Campagna, Piacenza gli appariva bellissima. Il vescovo Adriano con il Santissimo e Luca che, con la candela, portava luce tra le vie della città, imperturbabile al caldo di quei giorni di giugno. “Lì ho ripensato alla mia storia; io che sono stato per anni lontano dalla Chiesa non avrei mai immaginato di portare un lume in giro per la città al fianco di un apostolo di Cristo” - racconta commosso.
Elena Iervoglini
Pubblicato il 28 luglio 2025
Nella foto, Luca Bergodi.
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