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Padre Botta al Monastero delle Benedettine: una riflessione su fede e tecnologia

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Nella cornice della chiesa di San Raimondo, annessa al monastero delle Benedettine di Piacenza, si è svolta, l’11 luglio, la solenne celebrazione della festa di San Benedetto, figura centrale del monachesimo occidentale e patrono d’Europa. La liturgia eucaristica, sostenuta dai canti delle suore, è stata presieduta da Padre Maurizio Botta, Prefetto dell'Oratorio Secolare di San Filippo Neri a Roma, che ha offerto ai fedeli una profonda riflessione sull'attualità del messaggio benedettino.

Dalla rivoluzione industriale a quella tecnologica
Durante l’omelia, Padre Botta ha preso spunto dalla recente elezione del nuovo Pontefice, che ha scelto di chiamarsi Leone in omaggio a Papa Leone XIII, autore della storica enciclica Rerum Novarum. Un testo, quest’ultimo, che affrontava con coraggio e lucidità le ingiustizie sociali nate con la rivoluzione industriale, riaffermando il valore della dignità del lavoro e della giustizia sociale.
Da quella rivoluzione - ha detto Padre Botta - siamo ora passati a una nuova: quella tecnologica, e in particolare all’avvento dell’intelligenza artificiale. Con stile simpatico e accattivante, il sacerdote ha condiviso con l’assemblea il suo personale "dialogo" con l’intelligenza artificiale, scoprendone le potenzialità, ma anche i limiti. «È capace di dare risposte interessanti, intelligenti, ma non ha coscienza, non prova emozioni» - ha osservato. «Non può pregare, non può amare, non può soffrire. È uno strumento, non un’anima».

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La vera pace in Dio
A fronte di questa nuova sfida, Padre Botta ha rilanciato l’attualità del messaggio di San Benedetto: la centralità del Vangelo, la ricerca di Dio nel silenzio, nella preghiera nascosta, nel lavoro vissuto con spirito di offerta. «Abbiamo bisogno di staccare – ha detto con forza – di spegnere tablet, smartphone, notifiche, e ritrovare uno spazio interiore abitato da Dio. Solo lì troviamo la vera pace».
Al termine della celebrazione, che ha visto una presenza numerosa di fedeli, la madre badessa, suor Emmanuel Corradini, ha espresso un sentito ringraziamento a Padre Botta per le sue parole, capaci di toccare mente e cuore, e ha invitato tutti i presenti a un momento conviviale presso il monastero, secondo lo spirito di accoglienza benedettina: "Ut in omnibus glorificetur Deus" – perché in ogni cosa sia glorificato Dio.
Si è vissuta così una  giornata di fede, riflessione e fraternità, nel segno di San Benedetto e della sua sapienza senza tempo.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 12 luglio 2025

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