Anche le campane delle chiese suonano per la pace
Anche diverse chiese a Piacenza e provincia domenica 27 luglio alle ore 22 hanno aderito all’appello lanciato da Europe for Peace. L’invito era a fare più rumore possibile, in tutti i modi, con gli strumenti che ognuno ha a disposizione, anche - ed è stato il caso delle chiese - con il suono delle campane.
L'appello di Europe for Peace
“Se ancora è rimasta un po’ di umanità dentro di noi - era l’appello di Europe for Peace Piacenza -, se non vogliamo che un giorno i nostri figli ci chiedano conto del nostro silenzio, come avvenuto con l’olocausto degli ebrei nella seconda guerra mondiale e in altre occasioni, facciamoci sentire. Facciamo in modo che ci sentano fino a Gaza: perché sappiano di non essere soli”. L’appello proseguiva con l’invito al governo italiano e a tutti gli Stati europei in particolare ad operarsi seriamente per la pace non rendendosi così complici di quest’opera di distruzione che sta avvenendo a Gaza.
“Gaza - aggiunge il testo - muore di fame: il genocidio entra nella fase finale […]. A Gaza suonano le sirene delle ambulanze, che danno voce ai condannati a morte per fame e bombe. Quelle sirene dicono al mondo che non c’è più tempo. […] Non rimarremo in silenzio, mentre la gente di Gaza viene sterminata”.
La lettera del cardinal Pizzaballa
“La situazione a Gaza - precisava nei giorni scorsi un comunicato della diocesi - sta diventando sempre più drammatica. Gli appelli di papa Leone e la lettera del patriarca latino di Gerusalelle cardinal Pierbattista Pizzaballa confermano che le notizie che ci giungono da quella terra descrivono solo in parte il dolore di una popolazione vittima a più riprese dell’ennesima «guerra insensata». È necessario intensificare la preghiera e non cedere alla rassegnazione: la speranza è invincibile se la fissiamo in alto”.
“In questi giorni «Europe for Peace», come altri movimenti e associazioni hanno fatto, ha lanciato un appello a fare rumore per richiamare l’attenzione di tutti alla situazione di questi nostri fratelli e sorelle messi in condizioni disumane. Ogni iniziativa - aggiunge il testo - che risvegli le coscienze dal torpore è da cavalcare con la volontà che tutto e tutti non alimentino in alcun modo la logica della contrapposizione, dell’essere contro. Siamo a favore che l’unico a vincere sia l’umano che ci accomuna”.
Nella foto, la chiesa di San Giuseppe Operaio a Piacenza.
Pubblicato il 28 luglio 2025
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