Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

La credibilità dell’educatore in cammino

relatori

 

Nel salone della parrocchia di Santa Franca, a Piacenza, nella serata del 6 ottobre, educatori, catechisti e insegnanti di religione cattolica della diocesi si sono ritrovati per un nuovo appuntamento del percorso “Sulla vocazione educativa”, promosso dal Servizio diocesano per la Pastorale giovanile e vocazionale, dall’Ufficio Catechistico e dall’Ufficio Scuola, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Il titolo dell’incontro, “Essere in cammino: la credibilità dell’educatore”, ha orientato la riflessione comune grazie agli interventi della prof.ssa Alessandra Augelli, docente di pedagogia sociale e interculturale, e del prof. don Roberto Maier, docente di teologia, entrambi insegnanti all’Università Cattolica.

La fragilità che genera credibilità

La professoressa Alessandra Augelli ha aperto la serata con una domanda disarmante: “Quando diciamo che un educatore è credibile, che cosa intendiamo davvero?” La prof. ha risposto che non è la perfezione, non la coerenza assoluta, non l’assenza di errori. La credibilità, nella prospettiva pedagogica, nasce piuttosto dalla capacità di stare nella propria fragilità senza rinnegarla. È un cammino di consapevolezza, un continuo “stare in lotta”, come ricordava Romano Guardini, e non un traguardo da esibire.
Citazioni, immagini e parole si sono intrecciate con naturalezza: Italo Calvino, con la sua frase “bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò che è fatto a brandelli”, ha aiutato a riconoscere che anche nella frammentazione si può intravedere un disegno più profondo.
Accogliere la propria vulnerabilità non significa cedere al vittimismo, né nascondersi nel narcisismo, due estremi, direbbe Pascal, tra cui l’essere umano oscilla di continuo. L’autenticità dell’educatore si gioca invece - per Augelli - nella capacità di riconoscere questo intreccio di grandezza e miseria, accettandolo come parte della condizione umana.
“Sbagliare è un’azione, non una definizione dell’essere”, ha sottolineato la relatrice, invitando a non confondere l’errore con l’identità. In questa prospettiva, anche la relazione educativa cambia volto: diventa un luogo di reciproca umanizzazione, dove le fragilità non sono ostacoli, ma possibilità di incontro.
Seguendo Levinas, la Augelli ha ricordato che è spesso l’altro, con le sue ferite, a risvegliare in noi la consapevolezza della nostra stessa vulnerabilità. Ma in una società che premia solo chi “funziona”, chiedere aiuto è quasi un atto rivoluzionario. Eppure, le comunità cristiane - per la docente - dovrebbero essere proprio questo: spazi dove le fragilità non si nascondono, ma si condividono, dove chi attraversa il buio trova una mano tesa, e dove la credibilità non coincide con la performance, ma con la fedeltà al cammino.
L’educatore - ha concluso la professoressa - non è chiamato a essere impeccabile, ma a essere luminoso nella notte, a lasciare che la luce filtri proprio dalle proprie crepe, come suggerisce, nel suo libro “I visitatori celesti”, Chandra Livia Candiani.

pubb

Dall’imitazione alla decoincidenza: un nuovo orizzonte educativo

Dopo aver attraversato il terreno della fragilità, don Roberto Maier ha condotto i presenti in un viaggio altrettanto provocatorio: quello attraverso la storia e i limiti di una pedagogia dell’imitazione. Nel corso dei secoli - ha spiegato - l’educazione cristiana ha spesso ruotato attorno all’idea di imitare un modello: il maestro, il santo, Cristo stesso. Ma dietro questa prospettiva si nasconde un rischio sottile: quello di trasformare la fede e l’educazione in un esercizio di conformismo spirituale, dove si misura la propria riuscita in base alla somiglianza con un ideale. “L’imitazione - ha detto - crea inevitabilmente gerarchie di somiglianza: chi è più vicino al modello è ritenuto migliore, più santo, più riuscito. Ma così si perde la verità irripetibile di ciascuno”.
Richiamando Platone e Aristotele, Maier ha ricordato come già il pensiero antico mettesse in guardia dai pericoli della mimesis. Tuttavia, proprio il cristianesimo - con espressioni come “abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5) - ha finito per radicalizzare questa logica, generando spesso colpa, competizione e ipocrisia.
La conseguenza è una doppia vita: quella reale e quella idealizzata. Un meccanismo che, anche nelle comunità ecclesiali, può soffocare la libertà e la gioia.
Ma l’alternativa esiste, ed è ciò che don Maier ha chiamato “il Vangelo della decoincidenza”.
Gesù - ha spiegato - “non si è aggrappato alla sua uguaglianza con Dio, ma si è spogliato” (Fil 2,6-7). Ha scelto di non coincidere con le immagini predefinite del divino e, proprio così, ha rivelato la verità di Dio. Essere suoi discepoli, dunque, non significa imitarne i tratti esteriori, ma lasciarsi liberare da ogni immagine fissa di sé e di Dio, per scoprire nella prova la propria autenticità.
Qui - per il relatore - l’educazione si trasforma, come suggeriva Paulo Freire (padre della pedagogia problematizzante) in dialogo, in cammino condiviso. Non un rapporto verticale di modelli e imitatori, ma una ricerca comune di senso, dove l’evento, la crisi, la ferita diventano occasione di verità.

Riccardo Tonna

Nelle foto, i relatori, Alessandra Augelli e don Roberto Maier e il pubblico presente.

Pubblicato il 7 ottobre 2025

Ascolta l'audio

Altri articoli...

  1. Madre Emmanuel: «La preghiera che salva»
  2. Consegnare e accompagnare: il senso dell’azione educativa
  3. L’ora di religione a scuola: perché ne vale la pena
  4. «Un pasto al giorno», i banchetti in diocesi
  5. Costruire educatori credibili: un viaggio tra formazione teologica e pedagogica
  6. È morto don Pierluigi Boracco
  7. Radio Maria, il 25 rosario per la Pace dalle Scalabriniane
  8. Il 10 e 11 ottobre il Convegno ecclesiale d’inizio anno
  9. Scuola Giordani in lutto. «Ciao Rita, amica più che collega»
  10. Nel Duomo di Milano le Comunità neocatecumenali in festa
  11. Festa al monastero di San Raimondo: quattro nuovi oblati benedettini
  12. Don Daniele Neri è il nuovo parroco di Farini
  13. Il 24 settembre in San Pietro la messa per il Creato
  14. In memoria di suor Leonella. La sua testimonianza fa ancora luce
  15. Sae, il 20 visita alla chiesa del Santo Sepolcro
  16. Cena per la Cattedrale: un successo di solidarietà e comunità
  17. È morto don Primo Ruggeri, da 25 anni parroco di Borgotaro
  18. Un corso sull’ecologia integrale pensato per le parrocchie
  19. Celebrazioni mariane in diocesi. Messa a Sarturano e a Santa Maria di Ponte dell'Olio
  20. L'AC a Veano. Vivere il Vangelo come il motore della propria coscienza
  21. Paramenti sacri in mostra all'Istituto Orsoline fino al 22 settembre
  22. Ottant'anni fa Maria Teresa Tosi faceva il suo ingresso al Carmelo di Bologna
  23. Gli insegnanti di religione a convegno: educare è responsabilità e speranza
  24. L'oratorio della B.V. del Suffragio, vent'anni di rinascita
  25. Università Cattolica, l'11 dialogo Beccalli-Repole a Piacenza
  26. Carpaneto, il 5 si prega per la pace
  27. Il fiorenzuolano Zerbini tra i relatori alle «Giornate di don Oreste»
  28. È morto don Renato Repetti. I funerali il 2 settembre ad Alpicella
  29. Il 29 Veglia per la pace a Gossolengo
  30. I primi interventi di Leone XIV in un libro
  31. È morto il diacono Romano Felloni
  32. San Nicolò in preghiera per la pace
  33. A Podenzano la Festa Missionaria
  34. A Carpaneto il rosario per la pace
  35. Romagnese rinnova la sua fede nella festa di San Lorenzo
  36. Iolanda Poisetti: dal Cif alla San Vincenzo, una fede incarnata nella società
  37. Casalporino in festa con l'arcivescovo Marini
  38. Gabriele Zuffada, il musicista di Pianello nuovo ministro straordinario della comunione
  39. Diego Bellini, l’ingegnere che vuole far riscoprire l’eucaristia ai giovani
  40. Il 20 agosto si prega per la pace nella chiesa di San Nicolò

Sottocategorie

  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    16

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies